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Dai Circoli dell’Ambiente, il «Manifesto per la Crescita Sostenibile»

Scienza e ambientalismo. Un nuovo approccio per la politica futura

Porta la firma del prof. Giuseppe Quartieri, Presidente del Comitato Scientifico dei Circoli dell’Ambiente, il «Manifesto per la Crescita Sostenibile». Centinaia le firme che sono state raccolte fino al suo «debutto» avvenuto il 26 settembre presso la Sala Conferenze Stampa della Camera dei Deputati. La premessa, presentata da Alfonso Maria Fimiani, Presidente dei Circoli, ne esprime gli intenti: “Il documento è basato su di una tanto lucida quanto sintetica analisi della «Logica del Creato» e riprende gli insegnamenti di giganti come Richard Buckminster Fuller e Galileo Galilei per consentire una riapertura di un’ampia discussione del rapporto tra scienza ed ambientalismo, sostantivi che in Italia, e solo in Italia, hanno sempre vissuto in antitesi se non in aperta conflittualità”. “Il nostro intento finale – si afferma nel Comunicato di presentazione – è quello di elaborare un documento che porremo all’attenzione della politica: in vista delle elezioni oramai incombenti, la speranza è che l’Ambiente e lo Sviluppo Sostenibile siano al centro dei programmi di tutte le coalizioni”.

 

Gli attori dell’iniziativa, ossia gli ambientalisti pro-crescita, dei Circoli dell’Ambiente partendo dallo slogan “sviluppo e progresso” propongono un approccio alternativo alle problematiche in discussione. “La CO2 è un falso problema e il nucleare non è un tabù ma – come ha spiegato il Presidente del comitato scientifico Giuseppe Quartieri – una sorgente di energia che inquina di meno”. Il nucleare, in sostanza, “è una delle risposte più plausibili alla crescente domanda energetica, sebbene i dubbi che lo riguardano non siano da sottovalutare”, ha aggiunto l’on. Roberto Tortoli, vice presidente della Commissione Ambiente alla Camera dei Deputati. Il manifesto parte da “un approccio diverso”, da “una visione scientifica dell’ambientalismo” ha tenuto a spiegare Alfonso Maria Fimiani. “Diverso – ha specificato il sen. Andrea Fluttero, segretario della Commissione Ambiente al Senato – da quello politicizzato che abbiamo conosciuto finora e che ha fatto danni al Paese, e diverso dall’ambientalismo romantico alla ”Salviamo il mondo”. In sintesi, un “ambientalismo razionale”, che trae origine dalla “visione sistemica e olistica della vita basata sulla metodologia galileiana”.

 

Prossimo appuntamento il 3 ottobre presso la Sala delle Colonne della Camera dove i Circoli dell’Ambiente (www.icircolidellambiente.it) approfondiranno i temi toccati dal Manifesto in un convegno «Dalla Crisi Energetica alla Crisi economica», «Dalla Crisi Economica alla Crisi Ambientale», «Dalla Crisi Infrastrutturale alla Crisi Economica». Nel mezzo una mostra su Enrico Fermi, allestita il 29 settembre a piazza del Popolo in occasione della ricorrenza dei 111 anni dalla sua nascita.

 

 

MANIFESTO

per una

CRESCITA SOSTENIBILE

 

La “navicella spaziale Terra”, riprendendo la metafora di R. Buckminster Fuller, viaggia nello spazio infinito avvolta da un sottile strato di atmosfera che la protegge dalle radiazioni cosmiche e solari. La vita di tutta l’Umanità è legata indissolubilmente alla salute della atmosfera terrestre. La Logica del Creato impone il rispetto di un’etica ecologista ed ambientalista per uno sviluppo sostenibile che osservi le leggi naturali, i paradigmi scientifici e l’equilibrio sociale. Lo scopo dei Circoli dell’Ambiente è di garantire, con integrità intellettuale, il benessere dell’Umanità che viaggia a bordo della navicella nel rispetto delle leggi che governano la vita dell’uomo e dell’ambiente in cui vive.

La qualità della vita in generale, l’orientamento morale, l’equilibrio nella società, l’equo incremento del tasso di benessere, la durata della vita media, lo sviluppo sociale, economico ed energetico entro i limiti dell’accrescimento globale e la tutela delle risorse ambientali costituiscono i pilastri dell’ecologia moderna.

Sulla Terra si verificano catastrofi e flagelli (epidemie, carestie, ecc.) prodotte da eventi e fenomeni naturali ma anche da sollecitazioni esterne provenienti dal cosmo e/o dal sistema solare. L’esempio più eclatante è il riscaldamento globale, fenomeno scientifico acclarato, confermato e convalidato.

Quantunque causa inconsapevole di alcuni dei suddetti disastri, l’uomo è riuscito a ridurre gli effetti degli impatti negativi attraverso la ricerca scientifica e le innovazioni tecnologiche. Così, se lo sviluppo può essere causa di una crisi ambientale, esso, ricondotto nei limiti della sostenibilità, conduce ad un bilancio sempre largamente positivo.

In questa ottica la crisi ambientale non può essere distinta e separata dalla crisi energetica e dalla crisi economica. In particolare gli aspetti tipici legati al risparmio ed alla cosiddetta “green economy” sono elementi basilari e fondamentali della antica cultura rurale italiana: la questione ambientale viene modulata da quest’ultima, che pervade l’Italia tutta e ripropone gli argomenti in una visione più generale dello stesso spirito scientifico di base. Da Galileo in avanti, l’invariante storico per eccellenza è dato dall’equilibrio fra prodotti rurali e prodotti ambientali e scientifici.

L’incremento della qualità della vita richiede, ovviamente, un incremento di sviluppo ed in particolare di energia disponibile, proporzionale all’incremento della popolazione. In questo ambito, l’ambientalismo esasperato ha condizionato e condiziona, in modo negativo, la realizzazione di opere utili per la società. Proprio per questo, l’ambientalismo razionale e l’ecologia vanno immersi nella visione sistemica ed olistica della vita basata sulla metodologia galileiana. L’ecologia moderna, qui proposta e propugnata, riposa quindi sulla priorità della ricerca scientifica e sul nuovo paradigma della scienza dei sistemi biologici e dalla teoria dei sistemi. Allo stesso tempo bisogna avere maggior fiducia nella Natura, che risponde agli attacchi difendendosi contro l’inquinamento diffondendo fenomeni come la panspermia ed i batteri estremofili, capaci di assorbire ed elaborare particelle inquinanti della peggiore specie e salvare la Terra dall’inquinamento e di preservarla di fronte ai cambiamenti climatici.

L’approccio ambientalista proposto dà vita, quindi, ad una vera ed unica dimensione di scienza moderna etica ed illuminata che giunge a diventare pervasiva della politica stessa.

Questo è dunque il compito della Scienza e del Nuovo Ambientalismo: connettere progresso e tutela dell’ambiente per realizzare il vero sviluppo sostenibile dell’Umanità, compatibile con le realizzazioni intelligenti delle varie forme di energia naturalmente ed industrialmente rinnovabili.