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UNIBO: con il progetto «BIOCLEAN» reclutati funghi e batteri mangia-plastica

Robusti microrganismi in grado di degradare diversi tipi di polimeri sintetici individuati dal gruppo di ricerca internazionale coordinato dall’Alma Mater

Un esercito di divoratori della plastica per rispondere ad un aspetto dell’urgente problema dello smaltimento dei rifiuti. Il progetto BIOCLEAN, infatti, che ha preso il via il 1 ottobre, recluterà, dopo attenta selezione, nuovi e robusti microrganismi capaci di degradare diversi tipi di polimeri sintetici (polietileni, polistirolo, polieteri e polivinilcloruro e/o poliesteri) a partire da plastiche di scarto ottenute da discariche e da siti marini e terrestri. Il progetto, coordinato da Fabio Fava, professore di Biotecnologia Industriale ed ambientale presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali dell’Università di Bologna, riunisce 19 partner di 9 Paesi europei con la partecipazione della cinese Nanjing University. Per capire l’importanza di trovare soluzioni nuove, il «peso» del problema: in Europa, la produzione totale di plastica ha raggiunto i 57 milioni di tonnellate, mentre i ri?uti post-consumo sono oltre 24 milioni di tonnellate. Di questi, 10,4 milioni di tonnellate sono stati smaltiti e 14,3 milioni di tonnellate sono stati recuperati.

BIOCLEAN, finanziato dall’Unione Europea (Programma FP7 cooperation) con 3 milioni di euro, coinvolge anche 7 piccole-medie imprese, di cui una bolognese, e l’associazione europea delle industrie dei polimeri (PlasticsEurope) che avrà il compito di promuovere ed implementare i risultati ottenuti in Europa. Per selezionare i microrganismi mangia-plastica più efficienti si attingerà da plastiche provenenti da discariche e dal fondo del mare ma anche da collezioni dedicate.