Home Mobilità & Trasporti Trasporto Ferroviario LE «NOZZE D’A...

LE «NOZZE D’ARGENTO» DEL PENDOLINO

Anniversario Pendolino

25 anni fa l’elettrotreno ETR 450, meglio noto come «Pendolino», entrava in servizio sulla Milano-Roma. Alstom celebra l’anniversario con una cerimonia e un convegno a Milano

 

•• Era una domenica di tarda primavera, precisamente quella che cadeva il 29 maggio. Correva l’anno 1988: l’Europa non era unita, mentre la Jugoslavia lo era ancora. Dalle stazioni di Roma Termini e di Milano Centrale muovevano i primi passi gli elettrotreni ETR 450, fiammanti nelle loro inconfondibili livree bianche e rosse.

I primi treni italiani per l’Alta Velocità iniziarono così la loro avventura: era il 1988, e per la prima volta l’Alta Velocità veniva inserita negli orari ferroviari. Il «Pendolino» – questo il nome assegnato ufficialmente ai nuovi treni – poteva raggiungere i 250 km/h sui tratti già disponibili della Direttissima Roma-Firenze, a quel tempo quasi interamente aperta al traffico (iniziata nel 1970, sarebbe stata completata nell’estate del 1992), e i 200 km/h su gran parte delle altre tratte, come i rettilinei fra Milano e Bologna.

Sono passati 25 anni, da allora. L’anniversario andava festeggiato come si doveva e così, lo scorso 3 ottobre, alla Stazione Centrale di Milano, si sono tenute le celebrazioni delle «Nozze d’Argento» del Pendolino. Celebrazioni iniziate con un originale donazione: Pierre Louis Bertina – Presidente e Amministratore Delegato di Alstom Ferroviaria – ha consegnato all’AD delle FS Mauro Moretti il brevetto originale del treno ad assetto variabile nato a Savigliano negli anni ’70. Il documento sarà conservato presso la Fondazione FS, recentemente istituita a Roma dalle Ferrovie Italiane.

Non tutti sanno che la storia del «Pendolino», o meglio, del dispositivo che consente il pendolamento della cassa ferroviaria in curva, parte da lontano. Il brevetto in questione fu, infatti, depositato quarantasei anni fa, dall’ing. Oreste Santanera, con il codice F 1769 e l’intestazione «veicolo ferroviario per alte velocità», è il primo documento dove viene menzionata la caratteristica innovativa del Pendolino: la capacità di inclinarsi per aumentare la velocità in curva, senza ridurre il comfort dei passeggeri e, quindi, aumentare la velocità commerciale.

Le prime tratte

 

Pendolino

 

Da allora le ricerche e gli studi sulla tecnologia «tilting» si sono intensificati, fino a dar vita, nel 1971, al prototipo Fiat Y 0160, che effettuò, fino al 1975, una lunga serie di prove dinamiche. Nel 1974 venne costruito il primo di una serie di elettrotreni a quattro elementi, l’ETR 401, destinato però a rimanere esemplare unico per i mutati intendimenti occorsi, nel frattempo, sulla politica dei trasporti. Il prototipo del Pendolino sarebbe così entrato in servizio ufficiale nell’estate del 1976, sul collegamento Roma-Ancona, dando così modo alle FS di effettuare una lunga fase di test «sul campo», stante le caratteristiche di acclività e tortuosità della dorsale appenninica da Orte a Falconara. Non fu possibile, invece, impiegare l’ETR 401 sulla Roma-Pescara, come originariamente era negli intendimenti delle FS, per l’eccessiva «aggressività» del rotabile sul binario, e la notevole ristrettezza del raggio delle curve. L’ETR 401 collegò in seguito Roma con Rimini e, nel 1983, fu rimosso dal servizio regolare per essere impiegato, negli anni successivi, come treno sperimentale in Italia e all’estero. Nel 1985, superato il momento sfavorevole per l’economia, le FS diedero il «via libera» alla costruzione dell’ETR 450. I primi «Pendolino» di serie entrarono così in servizio commerciale sulla linea Milano-Roma, dando di fatto il via allo sviluppo dell’alta velocità italiana. Seguiranno negli anni altre generazioni del Pendolino, l’ETR 460, con design di Giugiaro seguito poi dall’ETR 470 e ETR 480, fino all’ETR 610, oggi in servizio per Trenitalia come Frecciargento e per le Ferrovie Federali Svizzere.

Il centro di eccellenza Alstom

Anniversario PendolinoDal prototipo a oggi, nella fabbrica di Savigliano (CN), centro di eccellenza Alstom per i treni ad Alta Velocità ad assetto variabile, sono stati prodotti circa 500 treni, che prestano servizio in 11 paesi: dalla Finlandia alla Spagna, dal Regno Unito alla Russia. Il testimone della tecnologia italiana è stato raccolto e valorizzato dal gruppo Alstom, leader mondiale nella produzione e trasmissione di energia, e nella costruzione di infrastrutture e rotabili ferroviari, e presente in Italia dal 1998. Nel 2000 Alstom ha acquisito Fiat Ferroviaria, e le sue controllate Elettromeccanica Parizzi e Fiat-Sig (Svizzera), fuse per incorporazione e rinominate Alstom Ferroviaria.

Alstom è presente in Italia dal 1998 e oggi opera nei mercati della produzione e trasmissione e di energia e del trasporto ferroviario, attraverso le controllate Alstom Power Italia S.p.A., Alstom Grid S.p.A. e Alstom Ferroviaria S.p.A. Il Gruppo – che ha raccolto l’eredità di nomi storici dell’industria italiana, come Ercole Marelli, Fiat Ferroviaria e Passoni & Villa – ha 13 sedi sul territorio nazionale, impiega circa 3.500 persone e ha registrato, nell’anno fiscale 2012/2013, un fatturato di 1 miliardo di euro.

Alstom ha mantenuto in Italia la produzione e la progettazione del Pendolino – ha dichiarato Bertina – negli stabilimenti italiani di Savigliano (CN), Bologna e Sesto San Giovanni (MI) e cogliendo le opportunità del mercato internazionale. Proprio ora, in queste sedi, stiamo lavorando alla produzione di 20 treni Pendolino per le Ferrovie polacche e 8 per quelle svizzere. Un’ulteriore conferma che il Pendolino rappresenta un esempio di successo del «made in Italy» in tutto il mondo”.

Al convegno, moderato da Roberto Giacobbo – vice-Direttore Programmi Divulgativi RAI2 e volto conosciuto al pubblico per la trasmissione «Voyager», hanno partecipato Luigi Cantamessa – Direttore Fondazione FS e le firme del design italiano Bertone e Giugiaro. Roberto Rinaldi – Direttore Tecnico Alstom per l’alta velocità – ha ripercorso la storia e l’evoluzione tecnologica del treno ad assetto variabile, dedicando un pensiero particolare ai due padri del Pendolino: gli ingegneri Di Majo e Santanera.

 

Pendolino

 

Al termine degli interventi, i festeggiamenti sono entrati nel culmine: sui binari della Stazione Centrale sono apparsi, attesi come gli ospiti d’onore, i due protagonisti dell’anniversario: i Pendolini ETR 401 ed ETR 450, perfettamente restaurati per l’occasione. Una piccola, ma significativa parata di rotabili, cui si è aggiunto l’ETR 232 (primo elettrotreno italiano a superare i 200 km/h, nel 1939), a testimonianza di un passato recente e glorioso della storia ferroviaria italiana. Un passato cui questo presente è, in un modo o nell’altro, profondamente debitore.

 

Alessandro Ferri