Bridgestone presenta i primi pneumatici realizzati completamente con mescole a base di gomma naturale ottenuta nel suo Centro Ricerche sulla Guayule in Arizona. L’impegno è quello di individuare nuove fonti più sostenibili per la produzione di gomma naturale e la differenziazione dei territori di provenienza
•• Rappresenta una sorta di evoluzione rispetto ai primi tentativi effettuati da Bridgestone all’inizio dell’estate 2015 nel Centro Tecnico Europeo (TCE) alle porte di Roma, e volti a realizzare un prototipo di pneumatico che utilizzasse componenti di gomma (per battistrada, fianco e tallone) estratta dalla Guayule, una pianta tipica di alcune zone aride dell’Arizona coltivata dall’azienda nel Biorubber Process Research Center (BPRC) di Mesa. Così oggi l’annuncio che il tentativo è finalmente «credibile» attraverso la presentazione dei primi pneumatici per auto contenenti gomma naturale derivata esclusivamente da Guayule, prodotti presso il Technical Center di Tokyo.
Investire nella ricerca e sviluppo di fonti più sostenibili per la produzione di gomma naturale, puntando alla differenziazione dei territori da cui è possibile ottenerla, è dunque oggi l’obiettivo di Bridgestone, che osserva l’andamento di un mercato che avanza in relazione alla crescita della popolazione mondiale e della motorizzazione dei PVS. Attualmente circa il 90% della gomma naturale viene raccolta dall’albero della gomma «Hevea brasiliensis», che cresce soprattutto nelle regioni tropicali del Sud-Est asiatico ed è usato in grandi quantità all’interno dei pneumatici.
L’Azienda mira quindi ad ottimizzare la quantità di gomma estraibile da ciascun arbusto di Guayule, valutandone l’utilizzo in una gamma di pneumatici e mescole sempre più ampia.