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Biodiversità, valore di crescita per l’Italia

La posizione del nostro Paese espressa dal Ministro Gilberto Pichetto Fratin in occasione della Giornata Mondiale dedicata alle forme di vita sulla Terra

“La biodiversità è uno straordinario valore di crescita per l’Italia: la sua tutela e conservazione sono state un asse fondamentale della Presidenza italiana del G20 e lo saranno anche in occasione del G7 nel 2024”. Lo ha affermato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, in occasione della Giornata Mondiale della Biodiversità indetta dalle Nazioni Unite.

Rinnovata strategia nel nostro Paese

“L’Italia – ha voluto sottolineare il responsabile del Dicastero – sta per dotarsi di una rinnovata Strategia al 2030, con la quale contribuire a invertire l’attuale tendenza alla perdita di diversità biologica e al collasso degli ecosistemi: un percorso che stiamo rafforzando anche attraverso investimenti del PNRR come la diffusa opera di rinaturazione lungo le aree del Po, il progetto MER per il ripristino degli ecosistemi marini e quello per la digitalizzazione delle aree protette. Il riconoscimento in Costituzione della ‘tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi rende ancor più stringente un impegno che, a livello di negoziato globale, ha posato una pietra miliare con l’accordo di Montreal raggiunto lo scorso dicembre. Il ruolo dell’Italia è stato molto attivo nel raggiungimento di quell’intesa e lo sarà ancor di più nella sua attuazione”.

Cos’è la biodiversità

Se ne parola spesso e la parola «biodiversità» spesso è abusata, dimenticando, o addirittura ignorando, il suo reale significato e i contenuti che ne derivano. Il termine biodiversità (traduzione dall’inglese biodiversity, a sua volta abbreviazione di biological diversity) è stato coniato nel 1988 dall’entomologo americano Edward O. Wilson. La biodiversità può essere definita come la ricchezza di vita sulla terra: i milioni di piante, animali e microrganismi, i geni che essi contengono, i complessi ecosistemi che essi costituiscono nella biosfera. C’è da dire che questa varietà non si riferisce solo alla forma e alla struttura degli esseri viventi, ma include anche la diversità intesa come abbondanza, distribuzione e interazione tra le diverse componenti del sistema. In pratica, all’interno degli ecosistemi convivono e interagiscono fra loro sia gli esseri viventi sia le componenti fisiche ed inorganiche, influenzandosi reciprocamente. La Convenzione ONU sulla Diversità Biologica definisce la biodiversità come la varietà e variabilità degli organismi viventi e dei sistemi ecologici in cui essi vivono, evidenziando che essa include la diversità a livello genetico, di specie e di ecosistema. La «diversità di ecosistema»definisce il «numero» e l’abbondanza degli «habitat», delle comunità viventi e degli ecosistemi all’interno dei quali i diversi organismi vivono e si evolvono. Un sistema «naturale», ma che va salvaguardato e posto sotto la lente di un’attenta e costante osservazione.

Nodo energetico e tutela della biodiversità

Alla fine dello scorso anno, in concomitanza con l’«accordo di Montreal» sopra ricordato, il Ministro Pichetto Fratin ebbe modo di affermare: “Il nodo energetico è strettamente connesso con le politiche di tutela della biodiversità e, quindi, con la salvaguardia di quel Capitale Naturale, un vero tesoro di cui l’Italia è ricchissima e che va protetto, valorizzato e implementato. Se la nostra priorità è la difesa dall’inquinamento industriale e civile, così come la lotta al surriscaldamento globale che incide sulla biodiversità e la danneggia gravemente, allora dobbiamo installare ogni anno 12 gigawatt di nuove rinnovabili. Semplificare le procedure burocratiche non significa allentare i controlli o dire sì a tutto. Siamo in questa condizione di dipendenza energetica anche perché per troppi anni si è detto no a tutto. Dobbiamo semplificare ma al contempo mantenere intatte le tutele per le aree delicate, fragili, sensibili, di particolare interesse paesaggistico. Ci vuole buona volontà, disponibilità, sensibilità culturale e ambientale”. In definitiva, la tutela degli ecosistemi ha bisogno di risorse aggiuntive: per questo nell’ultima riunione dei ministri dell’ambiente dell’UE l’Italia ha proposto la creazione di un fondo UE dedicato agli interventi per la salvaguardia della biodiversità.

[ Marino Collacciani ]