Home Ambiente Macchine robo...

Macchine robotiche e stampanti 3D per la formazione dell’architetto

Al Convegno romano «Verso una didattica per l’innovazione. Costruire il futuro», sono state approfondite le tematiche inerenti le nuove tecnologie costruttive e digitali. Punto di partenza quanto evidenziato dalla prof.ssa Chiara Tonelli, Ordinario di Tecnologia dell’Architettura: la transizione ecologica, energetica e digitale sta cambiando l’approccio progettuale agli interventi di nuova costruzione e di riqualificazione

 

La transizione digitale e l’Industria 5.0 aspirano a creare un ambiente industriale intelligente, flessibile e incentrato sull’uomo. L’architettura è in costante evoluzione.  In particolare, le macchine robotiche e la stampa 3D si stanno affermando come potenti alleati nella formazione degli architetti consentendo nuovi approcci progettuali e tecniche di costruzione. Questi alcuni dei temi evidenziati in occasione del Convegno «Verso una didattica per l’innovazione. Costruire il futuro», organizzato presso il Dipartimento di Architettura dell’Università Roma Tre il 13 settembre e sponsorizzato dalla startup eXtraHome. L’evento ha preso le mosse nell’ambito della Rome Future Week, ossia la manifestazione che vede Roma palcoscenico di diversi eventi diffusi sul territorio incentrati sul tema dell’innovazione. Gli organizzatori – aziende, professionisti, università, enti e organizzazioni – hanno messo in luce le veloci evoluzioni che si registrano in tutti i settori dell’esperienza umana, tra i quali la tecnologia, le startup, l’etica, il digitale, le smart cities, i trasporti, l’aerospazio e la cultura. Hanno contribuito al convegno docenti del Dipartimento di Architettura dell’Università Roma Tre ed esperti del settore tecnologico, con interventi incentrati sulle nuove frontiere delle costruzioni.

Sono state approfondite tematiche inerenti le nuove tecnologie costruttive e digitali con gli interventi della prof.ssa Chiara Tonelli, Ordinario di Tecnologia dell’Architettura, che ha messo in luce come la transizione ecologica, energetica e digitale sta cambiando l’approccio progettuale agli interventi di nuova costruzione e di riqualificazione energetica; del prof. Stefano Converso, Coordinatore del laboratorio didattico modelli e prototipi, che ha raccontato l’esperienza di formazione presso il Dipartimento che vede coinvolti da anni gli studenti in laboratori di composizione architettonica supportati dalle nuove tecnologie digitali; del prof. Marco Frascarolo, Coordinatore del laboratorio di fisica tecnica e tecnologia, che ha presentato un excursus di lavori di progettazione illuminotecnica sul territorio derivanti dalla ricerca accademica; dell’arch. Valerio Palma, co-fondatore della startup Shazarch ed ex studente del Dipartimento di Architettura dell’Università Roma Tre, che ha discusso del rapporto tra territorio, patrimonio architettonico e avanzate tecnologie digitali, in particolare il «Machine Learning e la realtà aumentata».

Arch. Stefano Converso, Coordinatore del laboratorio didattico modelli e prototipi del Dipartimento di Architettura dell’Università Roma Tre e la moderatrice del convegno, Arch. Phd. Barbara Cardone

A seguire, il dibattito moderato dalla prof.ssa Chiara Tonelli, è stato chiuso dall’intervento del dott. Dario Costantino del Politecnico di Bari, che ha raccontato come l’Intelligenza Artificiale sia stata applicata efficacemente all’interno dei corsi di progettazione architettonica dell’Ateneo. 

Macchine robotiche, stampanti 3D per la formazione dell’architetto

L’attuale epoca di transizione digitale è caratterizzata dal rapido progresso tecnologico, che porta a un’integrazione sempre più profonda tra la realtà fisica e quella digitale. Questa convergenza ha consentito l’evoluzione verso l’Industria 5.0 che non deve essere considerata una progressione lineare o un’alternativa all’attuale Industria 4.0, ma il frutto di una visione a lungo termine che mira a definire come l’industria possa armonizzarsi con le tendenze emergenti e le esigenze sociali [Ufficio delle pubblicazioni dell’Unione europea, 2021].

La transizione digitale e l’Industria 5.0 aspirano a creare un ambiente industriale intelligente, flessibile e incentrato sull’uomo, fornendo le basi tecnologiche necessarie per consentire una collaborazione tra esseri umani e tecnologie avanzate nell’ambito produttivo.

In questo contesto dinamico e in rapida trasformazione, l’architettura, come campo professionale e disciplinare, è in costante evoluzione. I progressi tecnologici hanno aperto nuove prospettive nella formazione dell’architetto, influenzando i processi educativi e rinnovando le modalità di apprendimento e di pratica.

In particolare, le macchine robotiche e la stampa 3D si stanno affermando come potenti alleati nella formazione degli architetti e consentono di esplorare, sperimentare e apprendere nuovi approcci progettuali e tecniche di costruzione.

Le macchine robotiche, dotate di precisione, versatilità e capacità di eseguire compiti complessi, permettono di concretizzare strutture architettoniche dettagliate trasformando il modo in cui vengono realizzati i progetti. Le macchine possono essere programmate per eseguire diversi compiti, dal taglio e assemblaggio di elementi alla simulazione di processi costruttivi, ottimizzando il tempo e le risorse durante il processo di progettazione e di produzione. Questa operazione consente agli architetti di tradurre i progetti digitali in modelli fisici accurati, offrendo l’opportunità di sperimentare concetti teorici in modo tangibile e applicato e di cimentarsi in nuove idee di design attraverso la manipolazione e l’esecuzione di modelli fisici.

Insieme, le macchine robotiche e l’automazione offrono nuove prospettive nell’apprendimento e nella formazione dell’architetto e consentono di esplorare concetti innovativi, sviluppare competenze avanzate e acquisire una comprensione più approfondita dell’architettura e delle sue applicazioni.

Di pari passo, la stampa 3D si è evoluta in modo significativo, diventando una tecnologia sempre più accessibile e versatile e sta emergendo come una tecnologia innovativa e promettente nel settore delle costruzioni.

La metodologia conosciuta come «costruzione additiva» o «stampa 3D sul sito» impiega stampanti 3D progettate per creare strutture edilizie direttamente sul sito di costruzione, in modo autonomo e sicuro e con un vincolo prevalentemente orizzontale. Nell’edilizia questa tecnologia è ancora in evoluzione e presenta numerose sfide, come la necessità di materiali adatti, la certificazione strutturale e l’adeguata formazione di operatori.

L’impiego della stampa 3D offre nuove prospettive e possibilità nello studio e nell’esplorazione della progettazione architettonica. La produzione di modelli fisici tridimensionali a partire da dati digitali offre un’esperienza pratica nella realizzazione di modelli architettonici e agevola la comprensione dei dettagli costruttivi e dei vincoli reali legati al progetto.

Questo processo agevola la sperimentazione e l’analisi delle soluzioni progettuali per realizzare prototipi di componenti architettoniche complesse con la possibilità di valutare la fattibilità tecnica e funzionale e apportare modifiche e miglioramenti ai progetti in modo rapido ed efficiente.

In questa prospettiva, gli strumenti tecnologici offrono ampie possibilità nella formazione dell’architetto, permettendo di accedere a un ambiente di apprendimento interattivo e dinamico.

L’integrazione delle macchine robotiche e delle stampanti 3D nei percorsi formativi rappresenta un avanzamento verso la preparazione di figure professionali altamente qualificate e orientate all’innovazione sostenibile. Questa sinergia promuove la sostenibilità ambientale attraverso la riduzione degli sprechi di materiale e l’ottimizzazione delle risorse disponibili e permette di sviluppare soluzioni innovative in modo efficiente ed ecologico, favorendo un approccio mirato e responsabile nella progettazione e produzione.

[ Teona Alexandra Lozonschi ]