8° Rapporto annuale sull’efficienza energetica: un quadro dell’evoluzione dello stato dell’efficienza energetica a livello nazionale presentato alla Camera dei Deputati dall’ENEA
Ecobonus, un principe degno della sua Cenerentola trasformata in principessa… l’Efficienza Energetica. Potrebbe sembrare l’epilogo di una bella favola… e lo è! Parole del Presidente dell’ENEA Federico Testa, il quale, dopo un accurato approfondimento sui risultati delle politiche e degli strumenti strutturali messi in atto per migliorare l’efficienza negli usi finali e avendone analizzato le rilevanti attinenze con il contesto economico e lo sviluppo tecnologico, ribadisce – in occasione della presentazione dell’8° Rapporto annuale sull’efficienza energetica alla Camera dei Deputati – l’importanza di un lavoro di squadra: “Parlamento, Governo, Ente di Ricerca… siamo riusciti a trasformare insieme Cenerentola in una principessa. Perché? Perché i risultati delle diagnosi energetiche fatte nelle imprese parlano da sole. Ci stiamo dando da fare, ma non abbiamo ancora risolto tutto”.
Ciò che è emerso dal Rapporto, come ha perfettamente spiegato Alessandro Federici (Dipartimento Unità Efficienza Energetica ENEA), sono senz’altro dati significativi: oltre 39 miliardi di investimenti per interventi di riqualificazione energetica, di cui 3,3 miliardi solo nel 2018, con un risparmio cumulato di circa 100 milioni di megawattora (MWh). Questa la sintesi del bilancio al 2018 di 12 anni di Ecobonus introdotto nel 2007, che ha consentito un risparmio complessivo di 16 milioni di MWh, pari al consumo annuo di energia elettrica e termica delle famiglie di una città di 2,5 milioni di abitanti. Molto importanti anche i risultati ottenuti da altre tipologie di incentivi come il Conto Termico (destinato principalmente a iniziative per l’efficienza e per le rinnovabili nella P.A. con un avanzamento del 115% con 93mila richieste totali e un incremento del 90% delle incentivazioni ottenute a 190 milioni di euro; il Programma di Riqualificazione Energetica della P.A. Centrale PREPAC ha raccolto 100 proposte progettuali per oltre 177 milioni di euro e i «certificati bianchi», per incentivare l’ efficienza nelle imprese, hanno comportato minori importazioni di energia elettrica e gas naturale per 14 milioni di MWh, con un risparmio di 400 milioni di euro sulla fattura energetica nazionale.
Un meccanismo che inizialmente poteva sembrare una follia ma che ha reso possibile anche a soggetti che prima erano di ostacolo a questi processi di miglioramento, di poter partecipare riuscendo in qualche modo a monetizzare subito un beneficio e renderlo disponibile per effettuare interventi sui condomìni. Parliamo di un numero crescente di grandi e piccoli player, da Eni a Enel a Snam alle utilities, che offrono servizi incentrati sull’utilizzo dell’Ecobonus con la cessione del credito.
Nel 2018, la maggior parte delle domande per interventi nelle parti comuni dei condomìni hanno riguardato la riqualificazione energetica dell’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda (detrazione del 70%) e circa un quarto il miglioramento delle prestazioni energetiche invernali ed estive (detrazione del 75%). Sono inoltre stati avviati i primi interventi per accrescere la sicurezza sismica che prevedono detrazioni dell’80% o dell’85% a seconda della riduzione della classe di rischio.
“Accelerare i processi di intervento significherebbe consentire una svolta positiva dal punto di vista tecnologico, ambientale, economico e occupazionale, ma anche di avvicinarsi all’obiettivo di risparmio energetico al 2020 secondo il Piano d’Azione Nazionale per l’Efficienza Energetica e la Strategia Energetica Nazionale” ha aggiunto il Presidente Testa.
Al 2018 l’obiettivo è stato centrato al 67% a livello settoriale, il residenziale ha già superato il target indicato, l’industria è oltre la metà del percorso (54%), mentre dovranno recuperare terreno i trasporti (41%) e il terziario, P.A. compresa (25,6%) settore a maggior rischio di errori sotto questo punto di vista e per cui occorrerebbe un maggior impegno: “Penso al Sindaco o all’assessore del paese o della cittadina che si trova con una struttura tecnica del comune che non ha le competenze per fare queste cose. E allora piuttosto che correre il rischio di sbagliare, fa la cosa che risulta più semplice. A queste strutture noi dobbiamo dare assistenza e competenze. Questo è il senso dell’accordo che stiamo finalizzando con il GSE, sperando di riuscire a chiudere l’operazione entro il mese di luglio e dare vita ad un piano operativo che preveda l’apertura di uffici territoriali specifici, ENEA e GSE insieme sugli aspetti tecnici e di incentivazione, prendendo le persone che abbiamo sul territorio e orientandole al fatto che devono fare corsi ad amministratori pubblici ed aprire uno sportello per gli stessi affinché possano beneficiarne nel momento opportuno. I passi in avanti sono significativi e questo è merito di tutti gli «attori» che si sono mossi in questa direzione” conclude Testa.
Anche Federico D’Incà (Questore Camera dei Deputati) è intervenuto durante i saluti di benvenuto al convegno e ha sottolineato l’importanza di dover garantire alle imprese, ma non solo, un accesso ai servizi energetici conveniente, affidabile e moderno.
“Anche la Camera dei Deputati ha intrapreso una serie di azioni per una maggiore efficienza energetica. Infatti nella scorsa legislatura sono state valutate iniziative da assumere all’interno degli edifici della Camera. Dopo un’attenta analisi sugli studi di immobili da parte di importanti soggetti Istituzionali, la «Sapienza» Università di Roma, Università di Trento, si sono svolti alcuni interventi di miglioramento dell’efficienza energetica. Gli interventi hanno riguardato isolamento di solai, pannelli interni, applicazione di pellicole anti-irradiamento su superfici vetrate per la termoregolazione. Un esempio particolarmente significativo riguarda l’installazione di lampade a tecnologia LED nell’aula di Montecitorio, capaci di assicurare risultati attesi in termini di miglioramento della percezione dei materiali e delle condizioni di lavoro”.
Una sfida impegnativa dunque, che richiede una collaborazione da parte di tutti davvero «energica». A sottolinearlo anche il Sottosegretario di Stato al Ministero dello Sviluppo economico, Davide Crippa presente al convegno che, da tecnico prima e da parlamentare poi ha analizzato attentamente i dati riportati dall’ENEA.
“Gli obiettivi che ci siamo dati sul «Piano energia-clima» sono obiettivi molto sfidanti. Lo dobbiamo fare con la consapevolezza che gli Enti di ricerca ci devono accompagnare durante il percorso con lo scopo di arrivare al 2030 con la strada spianata rispetto agli obiettivi che ci siamo prefissati sia sul piano dell’efficienza energetica, sia su quello dell’accumulo, sia sul tema delle energie rinnovabili. Rimango ancora basito nel vedere all’interno di istituti operativi ospedalieri, ASL, l’utilizzo di caldaie boiler a gas, quando di fatto bastava realizzare un business plan operativo che rientrasse banalmente nei piani di ritorno. Nel 2030 vorremmo arrivarci con una riduzione dell’emissione della produzione della grande industria al 56% rispetto al 2005 al fronte di un obiettivo del 43%. È un obiettivo importante ma è sempre stato elemento di traino rispetto al supporto che Enea fornisce e che da sempre ci viene segnalato in Italia come uno dei migliori benchmark a livello europeo su miglior consumo di energia per unità di prodotto. Un incentivo può essere anche l’acquisto di veicoli più efficienti. I dati dell’utilizzo di queste vetture sono incoraggianti. Qualcuno sostiene che non siano alla portata di tutti, ma hanno sicuramente una ricaduta positiva importante”.
Del tutto chiare e concise le conclusioni di Ilaria Bertini (Capo Dipartimento Unità Efficienza Energetica, ENEA) la quale, attraverso una serie di parole chiave, ha voluto descrivere in sintesi la giornata del convegno.
“Voglio essere concisa e partire dalla fine. Vorrei fare una sintesi della giornata attraverso una serie di parole che mi sono segnata e che ho sentito ripetere più volte. La prima è SINERGIA che non è soltanto l’espressione di dati raccolti insieme ad altri ma ospita tutta una serie di contributi. Sinergia anche per quanto riguarda la P.A., anche lì il lavoro che ci spetta nei confronti del territorio. Sinergia è il rapporto che ENEA ha costruito con le varie associazioni di categoria e i tavoli tecnici, quel bel lavoro sulla valorizzazione delle diagnosi energetiche e qui mi ricollego alle altre due parole chiave di cui si è parlato oggi: DATI e MONITORAGGIO. I dati sicuramente sono la base per poter fare previsioni, stime, scenari concreti. E in questo contesto sinergia e dati hanno prodotto questo lavoro molto interessante che l’ENEA ha realizzato, ovvero dei benchmark relativi alle aziende. Aggiungo che da oggi è operativo online il nuovo portale, di modo che tutte le aziende possono cominciare a caricare gli aggiornamenti delle diagnosi energetiche e l’11 luglio in sede ci sarà un seminario proprio per la presentazione di questo nuovo portale con le istruzioni per l’uso. Noi come ENEA stiamo mettendo a punto una linea che possa creare una filiera industriale del nuovo costruito, qualcosa che ha già a che fare con l’esperienza del nord Europa, a bassi costi. Una filiera che passa per una fase di prefabbricazione, una digitalizzazione dei processi industriali allo scopo di ridurre i costi di cantierizzazione. Quanto più noi riusciamo a ridurre i tempi e i costi di un intervento di deep-renovation tanto più sarà accettata da chi la ordina. Le industrie sono molto più innovative di quattro anni fa e quindi anche il processo di efficientamento avviene attraverso la digitalizzazione: DATO-MONITORAGGIO-DIGITALIZZAZIONE. Infine PERCEZIONE e CONSAPEVOLEZZA: sono due parole fondamentali che ho sentito ripetere più volte oggi. L’energia è un elemento che pervade la nostra vita e noi ne dobbiamo essere consapevoli e dobbiamo, come è stato detto anche durante l’intervento dei relatori, avere anche dei cambiamenti nella nostra vita, necessari sia per fare determinati investimenti, perché non esiste tecnologia se nessuno la compra, sia nel vivere quotidiano come ad esempio la mobilità sostenibile. Ridurre i consumi è un dovere. Perché tutti questi strumenti per la riduzione dei consumi energetici sono tutti strumenti di «medicazione» per la povertà energetica che è sicuramente un argomento di percezione e di consapevolezza che dobbiamo avere”.
[ Isabella Sambucci ]