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Un polo tecnologico per aprire le porte al futuro

Host

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di Nicola Silvestri • Grazie al Polo Idrogeno tre nuovi laboratori della Sapienza a Civitavecchia, centri d’eccellenza nella ricerca sulle energie rinnovabili, sull’idrogeno e sulla mobilità sostenibile


 

All’interno della suggestiva cornice del porto storico di Civitavecchia, a pochi chilometri dalla tanto discussa centrale termoelettrica di Torrevaldaliga, il primo dicembre del 2008 è stato inaugurato con una cerimonia ufficiale il Polo Idrogeno della Regione Lazio. Un Polo tecnologico il cui obiettivo primario è la promozione della ricerca, dello sviluppo, della dimostrazione e della industrializzazione nel campo della produzione di idrogeno da fonti rinnovabili, del suo stoccaggio e dell’impiego negli usi finali energetici, nonché la divulgazione tra gli enti e il pubblico interessato. Il fine strategico è quello di favorire la nascita e lo sviluppo di un nuovo settore produttivo nella Regione e nel Paese intorno alle energie rinnovabili, alla filiera dell’idrogeno «verde», alla sostenibilità energeticoambientale ed alla mobilità sostenibile. Il Polo Idrogeno (www.idrogenolazio.it) si trova nel porto turistico di Civitavecchia presso l’edificio conosciuto come «ex-biglietteria», in questa sede sono stati progettati e realizzati i laboratori Termochimico ed Elettrochimico. Inoltre presso l’area denominata «Villaggio del Fanciullo» il Polo ha avuto in concessione dal Comune di Civitavecchia un grande edificio che ha ristrutturato e attrezzato per ospitare il laboratorio Automotive. In queste strutture lavorano tecnici, ricercatori, dottorandi e tesisti del GEA (Gruppo Energia e Ambiente) e del GRA (Gruppo Ricerca Automotive) gruppi di ricerca coordinati dal prof. Fabio Orecchini del CIRPS (Centro Interuniversitario di Ricerca Per lo Sviluppo sostenibile) della «Sapienza », Università di Roma. I laboratori del Polo Idrogeno, nati a partire dalla convenzione stipulata tra Regione Lazio, Comune di Civitavecchia, Autorità Portuale e Università la «Sapienza » di Roma, mirano ad essere dei centri d’eccellenza nella ricerca sulle energie rinnovabili, sull’idrogeno e sulla mobilità sostenibile, sono attrezzati con le più moderne apparecchiature e al loro interno si portano avanti importanti attività di ricerca scientifica e sviluppo tecnologico, come il progetto di sistemi innovativi per la produzione di idrogeno da fonti rinnovabili a bassa temperatura (accoppiamento fotovoltaico ed elettrolizzatore cella a cella; elettrolizzatori ad alta pressione; elettrolizzatori per la produzione di cloro con riutilizzo dell’idrogeno prodotto, ecc); la produzione di idrogeno da biomassa con lo studio dei processi di gassificazione e la cattura delle emissioni inquinanti (sviluppo e test di reattori, catalizzatori e sorbenti); progetti per la mobilità sostenibile, ZEV (Zero Emission Vehicles), veicoli a trazione elettrica con stoccaggio in batterie o idrogeno. Esempi di questi progetti sono il prototipo di veicolo ibrido serie Host ed il Bus a idrogeno.

Host – Human Oriented Sustainable Transport

Host (www.hostvehicle.eu) è un prototipo di veicolo innovativo a basso impatto ambientale dotato di un sistema ibrido plug-in capace di ospitare uno stack di pile a combustibile, con trazione soltanto elettrica, ampia funzionalità in modalità «emissioni zero» e quattro motori elettrici integrati nelle quattro ruote, capaci di angoli di sterzata tali da consentire ad Host di spostarsi orizzontalmente o girarsi sul posto tutto con trasmissione drive by-wire. È inoltre dotato di un sistema automatico di transhipment capace di far slittare via una carrozzeria e di farne arrivare un’altra ed espletare in questo modo 4 diversi servizi: taxi notturno, car sharing, distribuzione merci, raccolta rifiuti.

Il CIRPS è stato il coordinatore di questo progetto finanziato dall’UE nell’ambito del 6° programma quadro iniziato nel gennaio 2005 e concluso ad aprile 2009 al quale hanno partecipato 8 diversi partner nazionali ed europei. Attualmente Host si trova nel Laboratorio Automotive del Polo Idrogeno dove i ricercatori del GRA continuano a testare e a migliorare le diverse innovazioni tecnologiche applicate al veicolo.

Mini Bus a idrogeno

Nell’ambito dei progetti per la mobilità sostenibile e la promozione dell’idrogeno come vettore energetico è stato creato un bus a idrogeno che, dopo la fase di collaudo, sarà destinato ad avviare la dimostrazione di fattibilità del progetto di mobilità sostenibile dei turisti tra l’area portuale e la città di Civitavecchia. Il bus in questione è derivato dal bus elettrico della Tecnobus (già in servizio nel trasporto pubblico in Italia, Francia, Portogallo e Gran Bretagna), trasformato in sistema ibrido tramite l’utilizzo di uno stack di celle da 10 kW del tipo PEM sviluppate dalla Hydrogenics. Il veicolo ha una lunghezza di 5,3 m e una larghezza di 2,1 m e può trasportare 28 passeggeri. Come già accennato, il bus è concepito come un veicolo ibrido. La potenza di picco è fornita dalle batterie e il sistema di controllo dell’energia gestisce i flussi energetici. Con 5,8 kg di idrogeno l’autobus percorre circa 200 km. Il bus è stato inoltre strumentato per l’acquisizione dati e viene impiegato per attività di divulgazione con le scuole che vengono in visita al Polo Idrogeno. Per il rifornimento del bus è prevista l’istallazione di un distributore di idrogeno della Air Liquide per il quale si stanno espletando le procedure amministrative e che entro la prima metà del 2010 sarà istallato in un area in prossimità del Laboratorio Automotive. Quindi si prefigura la nascita del primo distributore di idrogeno della Regione Lazio e uno dei pochi esistenti in Italia.

 

Host al Museo Nazionale della scienza e dell’innovazione di Tokyo

Il prototipo del CIRPS è stato presentato alla mostra «Zig-Zag. Tradizione e innovazione: l’Italia che corre al futuro». La mostra, ospitata dal Museo Miraikan di Tokyo su una superficie di circa 2.000 mq, ha coniugato le due istanze fondamentali dell’Italian Style: da una parte la tradizione e l’innovazione, dall’altra il richiamo formale all’elemento sostanziale della «velocità» sostenibile e dei suoi mezzi. La Regione Lazio ha contribuito alla mostra con l’esposizione di circa 30 oggetti provenienti da 14 aziende del territorio, da equipaggiamenti per nautica e aeronautica, design e produzione di yacht, sistemi per la mobilità, automotive e mobilità urbana. All’interno di questo contesto è stato esposto il prototipo Host (Human Oriented Sustainable Vehicle) del CIRPS, Università la Sapienza di Roma. Grazie a questa opportunità il Gruppo di ricerca coordinato dal prof. Orecchini ha avuto modo di stabilire importanti contatti con il mondo della ricerca giapponese, fattore che potrà favorire un ulteriore sviluppo in ambito di tecnologie per l’automotive.

La divulgazione, il Progetto Scuole ed i Convegni del Polo Idrogeno

Oltre all’attività di ricerca e sviluppo tecnologico, il Polo Idrogeno realizza un’importate attività di divulgazione sia a livello scientifico con l’organizzazione di convegni, sia con le scuole, le quali hanno la possibilità di visitare i laboratori e fare un percorso guidato attraverso il quale i ricercatori del Polo illustrano e spiegano, a studenti di scuole medie e superiori di tutta la regione, le nuove tecnologie legate alla produzione di energia da rinnovabili e alla produzione di idrogeno.

Il Gruppo di ricerca GEA è da tempo impegnato nell’organizzazione di convegni scientifici di alto livello. Il più rilevante è sicuramente H2Roma (www.h2roma.org), arrivato all’ottava edizione. Si tratta di una Green Expo con l’esposizione dei veicoli a basse emissioni, Green Drive con le prove su strada delle auto del futuro, convegni di alto livello e dibattiti aperti. Altrettanto importante l’esperienza del Motor Show di Bologna 2008 dove è stato allestito l’Innovation Cube, un’area espositiva dove le principali Case automobilistiche ed i più importanti Centri di ricerca italiani hanno presentato le loro innovazioni in ambito di mobilità sostenibile, zero emissioni e trazione elettrica. Altrettanto rilevante il convegno realizzato in collaborazione con l’Environment Park di Torino, Hysydays, congresso internazionale alla terza edizione che cerca di mettere in luce i risultati dei giovani ricercatori in un ambito di sviluppo tecnologico legato alla filiera dell’idrogeno.

Un obiettivo possibile

Il Polo Idrogeno della Regione Lazio sarà il ponte tra il mondo della ricerca ed il mondo dell’impresa e la società in generale. Gli obiettivi a lungo termine dei ricercatori del Polo sono una maggiore sostenibilità nella produzione, nella gestione e nell’utilizzo dell’energia, fattori che ci consentiranno di avere un ambiente più pulito, una minore dipendenza dalle fonti fossili e favoriranno inoltre lo sviluppo occupazionale e quindi una maggiore stabilità economica. A medio e breve termine ci si aspetta un prolifica attività scientifica e divulgativa, l’avvio di progetti di ricerca in collaborazione con aziende di livello nazionale ed internazionale e la creazione di una rete sempre più fitta di contatti e interconnessioni tra ricerca, impresa e società.

 

 

 

Nicola Silvestri

GEA, Gruppo Energia e Ambiente
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