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RICICLO RIFIUTI, ITALIA AL SECONDO POSTO IN EUROPA

Buone notizie per l’Italia sul fronte del riciclo dei rifiuti. Tra gli Stati membri dell’Unione Europea, il nostro Paese si colloca al secondo posto con una percentuale del 49%, seconda solo alla Germania (68%). Un risultato significativo, che colloca l’Italia più in alto di tre punti percentuale rispetto alla media europea, che si ferma al 46%.

È quanto emerge dallo studio «Analisi dei modelli di gestione dei servizi di igiene ambientale nei principali Paesi europei», elaborato da PricewaterhouseCoopers per UTILITALIA, la Federazione delle imprese di ambiente energia e acqua e presentato a Rimini nell’ambito della fiera Ecomondo.

L’analisi si concentra sui Paesi che superano 45 milioni di abitanti (Italia, Germania, Francia, Regno Unito, Spagna) e mostra come l’Italia abbia colmato negli ultimi anni il divario rispetto a Francia e Inghilterra, con migliori tassi di crescita in particolare nel recupero della frazione organica (settore in cui nel 2007 ci collocavamo all’ultimo posto).

La Germania è al primo posto tra i Paesi ad alto tasso di riciclo e di incenerimento (35%, con una media UE del 27%), mentre l’Italia è al secondo posto.

Nello specifico, il nostro Paese è al 49% nel recupero e riciclo, 21% nell’incenerimento, 30% nel comparto della discarica. Abbiamo 41 impianti con una capacità media di 172mila tonnellate l’anno.

Nello studio si effettua poi un raffronto nella gestione dei rifiuti nelle capitali dei cinque Paesi. Londra, con 8,7 milioni di abitanti, effettua raccolta differenziata per il 34%, con un impianto nel territorio cittadino e una tariffa sostenuta dalla fiscalità locale. Berlino, con 3,4 milioni di abitanti, differenzia il 42% dei rifiuti, ha un impianto nel territorio e una tariffa rifiuti. Madrid (3,2 milioni di abitanti) effettua raccolta differenziata per il 17%, anch’essa con impianto in città e una tariffa rifiuti. Lo stesso vale per Parigi, con 2,3 milioni di abitanti, che effettua differenziata per il 18%. Infine, Roma con i suoi 2,8 milioni di abitanti ha il 39% di differenziata e una tassa sui rifiuti, ma non ha impianti sul territorio.

 

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