L’incontro di Roma, organizzato dall’Associazione UNIPORT, ha rappresentato un momento di confronto importante per evidenziare gli obiettivi strategici del futuro scanditi da sei proposte di sviluppo del settore. Presenti i Ministri Nello Musumeci e Orazio Schillaci, il vice-Ministro Rixi dei Trasporti e delle Infrastrutture e il Presidente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati Deidda
In occasione dell’evento intitolato «Il futuro della portualità italiana» – Bilancio di fine anno e nuove sfide tenutosi a Roma il 5 dicembre all’Hotel de la Ville, l’Associazione UNIPORT ha presentato alle Istituzioni e ai Ministri Sebastiano Musumeci e Orazio Schillaci, al vice-Ministro Rixi e al Presidente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, Salvatore Deidda intervenuti all’evento, l’Agenda di lavoro 2024.
Il confronto tra il gruppo di operatori, i mezzi di comunicazione e le istituzioni ha permesso al Presidente Pasquale Legora de Feo, di valutare gli esiti positivi ottenuti dall’Associazione nel corso del 2023, nonché di individuare le sfide per l’anno successivo.
Durante l’incontro, il Presidente Pasquale Legora de Feo (foto in apertura) ha infatti fatto il punto sul 2023, evidenziando i traguardi dell’Associazione. Ha ringraziato i rappresentanti del Governo per il loro impegno nei confronti del mondo portuale e ha presentato sei proposte per promuovere una strategia di sviluppo basata sui porti. Correggere le disposizioni relative all’ETS affinché proteggano i flussi (e i terminali) dell’Unione Europea impegnati nel transhipment e evitarne la penalizzazione. Esaminare i criteri di adeguamento delle tariffe di concessione demaniale marittimo-portuali per allinearli, nel rispetto dei principi di giustizia ed uniformità, a quelli utilizzati per gli affitti commerciali. Favorire l’integrazione del trasporto marittimo-ferroviario (specialmente in confronto ai principali porti marittimi del Nord Europa). Sospendere l’applicazione del Regolamento sul rilascio delle concessioni al fine di garantire maggiore chiarezza e semplificando le procedure.
Riguardo alla fornitura di impianti e servizi per l’erogazione di energia elettrica alle navi da terra, è stata sottolineata la necessità di definire modelli di gestione idonei e coerenti con i ruoli e le funzioni del gestore del terminal e delle imprese, garantendo la tempestiva erogazione del servizio alle navi senza imporre all’operatore portuale oneri e responsabilità estranei. È stata anche rilevata l’importanza di classificare alcuni ruoli professionali nell’ambito del lavoro portuale come «lavori usuranti».
Successivamente, i rappresentanti del Governo, tra cui Sebastiano Nello Musumeci, Ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare (foto sopra), hanno enfatizzato l’importanza di una governance che metta in relazione pubblico e privato, garantendo sicurezza e superando l’incertezza normativa. Il Presidente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, Salvatore Deidda, ha ringraziato gli operatori per il contributo al dibattito sulla riforma portuale.
L’Ammiraglio Nicola Carlone, Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, ha evidenziato le sfide e le attività svolte per semplificare e sostenere il settore. Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha sottolineato il ruolo cruciale del suo Ministero nei controlli sulle merci portate nei porti.
Obiettivo: essere protagonisti
La chiusura dell’evento è stata affidata al vice-Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Edoardo Rixi, che ha sottolineato la necessità di coordinamento e flessibilità nelle regole per diventare protagonisti nel mercato internazionale. Ha enfatizzato l’obiettivo di diventare il secondo polo logistico europeo: “Oggi manca capacità di coordinamento anche al fine di essere «aggressivi» sul mercato internazionale, così come gli altri Paesi fanno per essere protagonisti dei cambiamenti.
Va recuperata la specialità con la quale erano nate le Autorità Portuali nel 1994. Servono regole e strumenti flessibili in base alle dinamiche di mercato, adattabili alle diverse condizioni. Dobbiamo diventare protagonisti, senza subire in modo passivo gli investimenti esteri nei trasporti, per evitare di perdere il controllo sulla catena logistica. Obiettivo è diventare nei prossimi anni il secondo polo logistico europeo. Va poi superata la sindrome NIMBY anche in questo settore e anche in riferimento alla norma sull’ETS è indispensabile andare in Unione Europea con la capacità di proporre modalità di gestione. In Italia, in tema di concessioni, per quel che concerne i canoni, abbiamo approvato una norma che oggi viene diversamente interpretata da alcune Autorità di Sistema Portuale. Per quel che riguarda la regolamentazione delle concessioni, vanno previste regole che non siano più complesse di quelle dei nostri competitor”.
L’evento è stato seguito dal consueto appuntamento con il Galà Dinner UNIPORT, con la partecipazione di aziende, rappresentanti politico-istituzionali e stakeholder del cluster portuale marittimo.
[ Maria Vittoria Cocozza ]