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PORTO MARGHERA: UNA BONIFICA DA 153 MILIONI DI EURO

L’accordo di programma, firmato presso il MiSe, permetterà la riconversione ed il rilancio dell’area industriale che interessa circa 2mila ettari di territorio «insediato»

Area industriale di Porto Marghera: finalmente si parte con la riconversione. È stato infatti siglato l’8 gennaio, presso il Ministero dello Sviluppo economico, l’Accordo di programma per la riconversione e la riqualificazione economica dell’area industriale. Gli obiettivi dell’intesa: consolidare le attività esistenti, favorire nuovi investimenti finalizzati alla riconversione industriale, all’ambientalizzazione e nuove infrastrutture funzionali alle attività produttive. A rendere possibili le operazioni, la disponibilità di 153 milioni di euro, dei quali 103 a carico del MiSe, frutto dei rimborsi effettuati dalla Società Alcoa per lo stabilimento di Fusina (Porto Marghera) e destinati, in base a decisioni della Commissione europea, a interventi a favore dello sviluppo e dell’occupazione nelle regioni ove hanno sede le attività produttive oggetto della restituzione. La riqualificazione industriale riguarda infatti i 2.000 ettari di insediamenti produttivi, commerciali e terziari, canali navigabili e bacini, porto commerciale e infrastrutture che fanno di Porto Marghera una delle più grandi zone industriali costiere d’Europa.

A firmare l’accordo sono stati: il Ministro Federica Guidi, il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, il Commissario straordinario del Comune di Venezia Vittorio Zappalorto e il Presidente dell’Autorità Portuale di Venezia Paolo Costa. Presenti alla firma il Sottosegretario del Ministero dell’Economia Pierpaolo Baretta e il Direttore Generale per gli incentivi alle imprese del MiSe Carlo Sappino.

Gli Accordi di programma, come dimostrano le recenti intese di Rieti, Piombino, Frosinone-Agnani, del distretto del mobile della Murgia, dell’area di crisi industriale del Gruppo Antonio Merloni e di Trieste-Servola si stanno rilevando, a fianco dei Tavoli di crisi aziendale, strumenti di politica industriale molto efficaci. Essi consentono di mobilitare risorse che, d’intesa con Regioni, Enti locali, imprese e sindacati vengono finalizzate a interventi coordinati e di ampio respiro senza disperdersi in mille rivoli”, ha commentato il Ministro Guidi.

Intanto, il Ministero dello Sviluppo economico ha messo a disposizione, per il 2015, un credito di imposta di 50 milioni di euro a favore delle imprese che vogliono realizzare progetti di reindustrializzazione e bonifica in aree industriali ricadenti nei SIN, Siti di bonifica di Interesse Nazionale, come quello di Porto Marghera.

Redazione PROTECTAweb

[10 Gen 2015]