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+ 14% il mercato mondiale del solare termico

IEA campo fotovoltaico
Solar district heating at the Island of Ärö, Ärösköping, Denmark. Installed collector capacity: 4.9 MW (7 000 m²)

di Giovanni Notaro • Dopo la pubblicazione del rapporto 2012 del Gruppo di lavoro del Programma SHC (Solar Heating and Cooling), la IEA (Agenzia Internazionale per l’Energia), ha organizzato la prima Conferenza internazionale sul riscaldamento e raffrescamento solare negli edifici e nell’industria (SHC Conference 2012)


Dal rapporto della prima Conferenza internazionale sul riscaldamento e raffrescamento solare negli edifici e nell’industria (SHC Conference 2012) tenutasi a San Francisco, emerge un dato, che seppur riferito al 2010 (e non potrebbe essere diversamente visto il documento si basa su statistiche provenienti da 55 nazioni ovvero il 90% del mercato mondiale del solare termico) fa ben sperare: il mercato è quell’anno cresciuto del 14% rispetto all’anno precedente raggiungendo i 196 GWTh di capacità installata, dei quali ben 162 provenienti da collettori solari.

 

Merita frase a se il fatto che la capacità installata consente un abbattimento della produzione mondiale di CO2 pari a 53 milioni di tonnellate altrimenti immesse nell’atmosfera.

 

Secondo il rapporto, che sottolinea come la maggior parte della capacità installata nel 2010 sia localizzata in Cina ed in Europa (complessivamente 152 GWTh), la tecnologia solare termica per la produzione di calore e freddo servirà nel 2050 più del 16% dell’energia per la produzione di calore e quasi il 17% per il raffreddamento; anche se ancora oggi le installazioni riguardano principalmente la fornitura di acqua calda, è in forte aumento la domanda di combisystem (impianti combinati) nonché le applicazioni industriali, il teleriscaldamento e il raffreddamento (solar cooling) ancora oggi largamente sottoutilizzato.

 

Certamente, come sostiene la IEA (International Energy Agency), un quadro legislativo stabile e di lungo periodo sarà strumentale ad una consistente diffusione di queste tecnologie nel prossimo decennio suggerendo ai Governi di stabilire le migliori condizioni per incentivare investimenti sia nel campo della ricerca e dello sviluppo e sia nel ricorso a queste tecnologie da parte dell’utilizzatore finale con ulteriori e consistenti vantaggi nell’abbattimento degli inquinanti dovuti all’utilizzo di combustibili fossili.

 

Giovanni Notaro