L’impegno dell’Italia è di ridurre le emissioni dei gas serra, responsabili dei cambiamenti climatici in atto, del 40% al 2030
Un atto di «nostra culpa» risuona da New York per voce del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti intervenuto al summit Onu sul clima. E per «nostra» intende la generazione attuale che non ha saputo cogliere appieno l’importanza dei fenomeni in evoluzione, relegandoli a capitoli di «spesa» futuri. Invece i conti, salatissimi e inaspettati, ci sono stati presentati. Li dobbiamo pagare. “Troppo a lungo abbiamo ignorato i cambiamenti climatici” – ha ammesso Galletti – “E invece ci rendiamo conto che è un tema essenziale e non riguarda ne’ i nostri nipoti ne’ i nostri figli: riguarda noi. E quindi dobbiamo agire”.
Agire come? L’Italia «allevia» il bilancio delle emissioni di gas serra con un taglio pari al 40% al 2030. Ma il Ministro esprime consapevolezza che l’impegno deve essere corale, e deve venire anche dai Paesi emergenti, con condizioni diversificate. Le tappe degli incontri New York oggi, Lima a dicembre e Parigi a fine 2015 potrebbero – e devono – rappresentare il percorso della nuova consapevolezza.
