Riprende l’attività dello stabilimento di Merano e cala il costo energetico. Resta in Italia la strategica multinazionale
È stato firmato il 5 marzo, al Ministero dello Sviluppo economico, il Protocollo d’Intesa che favorirà la ripresa dell’attività produttiva nello stabilimento MEMC di Merano in cui 332 addetti, su un totale di 550, sono in cassa integrazione straordinaria da quattordici mesi.
A sottoscrivere l’intesa sono stati il Sottosegretario al Mise prof. Claudio De Vincenti, l’Assessore al Lavoro della Provincia Autonoma di Bolzano Ing. Roberto Bizzo e il rappresentante legale della MEMC Electronic Materials S.p.A. dott. Mauro Pedrotti.
L’accordo prevede inoltre che l’azienda (produttrice di materiale strategico anche per la microelettronica) investa in una linea di interconnessione Italia-Austria che affiancherà – su base merchant line – quella che verrà realizzata da Terna.
“L’effetto dell’accordo – afferma il Sottosegretario De Vincenti – sarà duplice, perché la soluzione individuata non solo consentirà la ripresa produttiva dell’azienda e dunque la tutela occupazionale, ma consentirà anche una riduzione del prezzo dell’energia coerente con l’obiettivo di garantire la competitività di MEMC. In questo modo, si ottiene di mantenere in Italia la presenza di una multinazionale che opera in un settore avanzato e, quindi, di particolare rilievo per il nostro Paese”.
Proseguiranno, comunque, gli incontri tecnici tra gli Enti interessati (Dicastero dello Sviluppo, Provincia di Bolzano e MEMC) per definire i dettagli operativi ed economici del progetto: “Infatti, dobbiamo ora definire il percorso – chiarisce De Vincenti – che porterà alla ripresa a pieno regime del sito”.
A questo fine, il tavolo MEMC è stato già convocato, con la presenza delle organizzazioni sindacali, per il 22 marzo.






































