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OBAMA A GAMBA TESA SUL CLIMA…

Il suo Piano è di ridurre la CO2 del 32% entro il 2030


Il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, in attesa del vertice delle Nazioni Unite sull’ambiente in programma a Parigi per fine anno, ha pronto il nuovo Piano contro i cambiamenti climatici che, secondo i media statunitensi, conterrà la versione definitiva delle regole annunciate dall’Epa (Agenzia federale per la protezione dell’ambiente) nel 2012 e nel 2014. Una campagna di sensibilizzazione sarà quindi lanciata nelle prossime ore insieme al nuovo Piano che sarà firmato e reso noto tra poche ore come dichiara lo stesso Presidente degli USA in un video ufficiale diffuso su Facebook dalla Casa Bianca: “Sarà il più grande e importante passo mai intrapreso per combattere i cambiamenti climatici. Il clima sta cambiando in un modo che colpisce la nostra economia, la nostra sicurezza e la nostra salute. E questa non è un’opinione, è un fatto”.

Dopo lo storico accordo dello scorso novembre raggiunto con il Presidente cinese Xi Jinping (ricordiamo che Cina e Usa sono responsabili del 45% di tutte le emissioni inquinanti del mondo) che si è impegnato ad iniziare a ridurre significativamente le emissioni della nazione dopo aver raggiunto il picco nel 2030, mentre gli Stati Uniti da parte loro di tagliare entro il 2050 un 26-28% delle loro attuali emissioni, per il Presidente Obama la protezione dell’ambiente è di fatto divenuto uno dei suoi cavalli di battaglia e l’intenzione è di ottenere risultati significativi puntando ad accelerare il passaggio alle fonti di energia rinnovabili come impianti eolici o solari.

La mission è di ridurre in America, entro il 2030, il 32% delle emissioni di CO2 degli impianti provocate dalle centrali a carbone, in pratica eliminare il carbone… visto che il 40% dell’energia elettrica consumata nel paese è ancora prodotta nelle centrali termoelettriche alimentate da questo fonte fossile. Il Piano consentirà però ai singoli Stato di presentare i loro Piani preliminari entro il 2016 e quelli finali entro il 2018 con libertà sulle azioni da intraprendere per la realizzazione con l’obbligo però di raggiungere il target finale necessario per tagliare le emissioni di gas responsabili dell’effetto serra.

Proposte difficili che saranno certamente osteggiate con sfide legali da parte delle grandi aziende, da interventi dei repubblicani che controllano il Congresso e da parte dei diversi governatori dei singoli stati. 

[Redazione PROTECTAweb]
[02 Ago 2015]