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Il GPL tende una mano al futuro

Alain De Greve
Alain De Greve

di Roberta di Giuli • Nell’intervista ad Alain De Grève, Direttore Generale di AEGPL (European LPG Association), le potenzialità di un eco carburante che merita strategie comunitarie mirate a favore di una sua maggiore, opportuna, diffusione

 

Il tema dell’energia è stato al centro dell’agenda politica dell’Unione Europea per anni ed è molto probabile che vi rimanga. Concretamente, qual è la strategia europea in materia emersa nell’ultimo lungo periodo di discussione?

Ovviamente, così come ci sono molti fattori complessi che reggono una politica energetica vincente, i fondamentali obiettivi dell’Unione Europea sono di fatto molto semplici. In primo luogo c’è la sostenibilità che, in sostanza, significa limitare l’impatto della produzione, distribuzione e consumo di energia sull’ambiente. In secondo luogo abbiamo la sicurezza degli approvvigionamenti, e quindi assicurare il soddisfacimento dei bisogni energetici dell’Europa e dei suoi cittadini. Ed in ultimo, ma non per importanza, la competitività, che è un modo volutamente sofisticato per dire che i primi due obiettivi devono essere raggiunti con costi accettabili e modalità gestibili per i consumatori e per la società nel suo insieme. In questo contesto, i trasporti si pongono come un settore chiave, ricco di sfide particolarmente avvincenti, quali il taglio delle emissioni, inquinanti e climalteranti, la diversificazione del mix di carburanti, e la stabilizzazione dei prezzi, da dover affrontare garantendo gli stessi livelli di sicurezza e costi sempre più competitivi.

All’interno di questo scenario, che ruolo può giocare il GPL per autotrazione nella risoluzione dei problemi che ha delineato?

Più approfondisco e più rifletto sulla natura dei problemi che sta affrontando l’Unione Europea, soprattutto nei trasporti su strada, più mi convinco della capacità che il GPL auto ha nel poter giocare un ruolo significativo sia ora che nel futuro. Il GPL offre dei vantaggi evidenti in relazione ai carburanti convenzionali per quanto riguarda le emissioni di CO2 e di inquinanti chiave come gli ossidi di azoto e i particolati. Evidenti benefici sono presenti anche nel campo della sicurezza degli approvvigionamenti. Con un paniere diversificato di fonti e di produttori operanti in un mercato globale libero, una rete di trasporto e di distribuzione altamente flessibile, e una prospettiva molto robusta di disponibilità di prodotto per i prossimi anni, il GPL per auto è un carburante sul quale i cittadini possono contare. Più generalmente, il semplice fatto di contribuire alla diversificazione del mix complessivo di fonti energetiche può rendere più sicuro il sistema, in quanto riduce la dipendenza dai carburanti fossili tradizionali, che non hanno mai avuto dei reali concorrenti nel settore dei trasporti. Poi, come alternativa economica – mediamente il suo prezzo è la metà del prezzo di benzina e gasolio – il GPL contribuisce al benessere dei cittadini europei. In aggiunta, le imprese europee attive nel settore impiegano migliaia di lavoratori e, in qualità di leader tecnologici, esportano i loro prodotti in tutto il mondo. I bisogni dell’Europa e le caratteristiche del GPL auto si combinano tra loro come pezzi di un unico puzzle.

In virtù della compatibilità che lei descrive, noi dovremmo aspettarci un maggiore impulso all’uso del GPL auto ogni qualvolta l’Unione Europea mette o metterà in campo azioni concrete per combattere i cambiamenti climatici, la recessione economica, nonché per ridurre il rischio di una minore sicurezza degli approvvigionamenti energetici. È effettivamente così?

Oggi possiamo dire che le cose si stanno muovendo nella giusta direzione. Ciò premesso, sono convinto che esiste un potenziale finora inespresso. Solo in alcuni Stati membri si è assistito ad una straordinaria ma concreta trasformazione di questo potenziale in mercato reale. In Italia, ad esempio, si ha un’eccellente prova di questo fenomeno. Il 15% delle immatricolazioni totali di autovetture è rappresentato attualmente da veicoli a GPL. Ciò è stato realizzato grazie ad una vincente combinazione tra iniziativa privata e scelte politiche risolute da parte delle autorità pubbliche; strumenti di agevolazione come gli incentivi al «passaggio» al gas e l’esenzione da tutte le forme di regolamentazione e di tariffazione della circolazione nelle aree urbane a fini ecologici. Così i governi sono riusciti a preservare l’ambiente, diversificare la domanda di carburanti e premiare i cittadini (ed elettori!) che intendono intraprendere una scelta socialmente più responsabile; si può definire quindi uno scenario «win-win».

Detto ciò, c’è molto da fare, e segnatamente replicando su scala europea i risultati raggiunti in alcuni Paesi. Se c’è un messaggio che io ed i miei colleghi del settore dobbiamo portare ai decisori politici a Bruxelles, questo è l’invito a giocare un ruolo più incisivo nel trasformare le potenzialità di cui abbiamo parlato in realtà. Nel suo duplice impegno di legislatore e di raccoglitore e divulgatore delle migliori pratiche, l’Unione può riportare il complesso delle molteplici iniziative locali e nazionali all’interno di una comune e coerente strategia europea. Confido nel fatto che alcuni segnali siano già positivi e l’AEGPL si impegnerà affinché questi si confermino tali nel tempo.

In sintesi, dunque, cosa ci dobbiamo aspettare e come vede l’evoluzione del GPL per auto da oggi al 2020?

Sinceramente abbiamo speso gli ultimi due anni a porci le stesse domande. Agli inizi del 2008 AEGPL ha messo insieme un gruppo di specialisti dell’industria con differenti estrazioni, quali ingegneri, esperti di marketing o di rapporti istituzionali, riuniti sotto il cappello di un unico «Strategy Team». Al Gruppo è stato assegnato l’ambizioso obiettivo di produrre una visione comune sullo sviluppo del settore con orizzonte 2020, tenendo conto del valore e delle prospettive della nostra industria così come del contesto geopolitico, economico e regolamentare più ampio. Il risultato, la Roadmap per il GPL auto, è stato pubblicato nel maggio del 2009. La Roadmap dell’AEGPL proietta una visione nella quale il GPL auto conta per circa il 10% al 2020 dei consumi totali di energia spesa nel settore dei trasporti su gomma, con un significativo salto dall’attuale 2-3%. Una indagine econometrica realizzata da un istituto indipendente suggerisce che questo sviluppo dovrebbe portare ad importanti benefici per i singoli utenti e per la società nella sua interezza, includendo 350 milioni di tonnellate evitate di emissioni di CO2, 20,4 miliardi di euro di costi esterni evitati, grazie alle minori emissioni inquinanti, e 41 miliardi di euro di risparmio economico per gli utenti interessati. Pensiamo che questi vantaggi calcolati nell’ambito dell’analisi scientifica non siano solo realistici ma anche fortemente desiderabili per la nostra società. Ancora una volta, tutto ciò mi stimola a mettermi al lavoro con gli operatori del settore e con gli altri attori in gioco, inclusi i decisori politici, affinché il potenziale stimato del GPL auto diventi realtà.

Come potrà essere trasformato questo potenziale in atti concreti? Cosa manca?

Penso che la prima cosa da riconoscere è che nessuna entità singola può raggiungere simili risultati da sola. Se noi ci aspettiamo che le autorità di regolamentazione ridisegnino il mondo così come vorremmo che fosse, non andremmo da nessuna parte. Analogamente, è impensabile che noi possiamo affrontare le nostre sfide da soli, senza un impegno attivo dei decisori politici e degli altri stakeholders, perché non arriveremmo mai dove vogliamo arrivare. C’è bisogno di una alleanza genuina, solida, dove tutti gli attori più importanti devono spingere nella stessa direzione, verso un comune obiettivo. Da parte nostra, penso che l’industria europea del GPL auto possa e debba fare di più per rendere i cittadini più consapevoli circa le caratteristiche ed i vantaggi del nostro prodotto. La Comunicazione è essenziale. In qualità di rappresentante del comparto della distribuzione, dico che dobbiamo, inoltre, stare attenti alle esigenze dei nostri utenti per quanto riguarda sia la disponibilità in senso generale del prodotto che, più strettamente, la sua reperibilità su strada, da dover garantire attraverso una rete di distribuzione più diffusa e più capillare. Dobbiamo inoltre lavorare a stretto contatto con i Costruttori di automobili affinché le auto ed i sistemi di alimentazione a GPL siano sempre più performanti ed efficienti.

Relativamente alle forze che possono mettere in campo i decisori politici, europei, nazionali o locali, una ampia gamma di strumenti normativi possono essere efficaci nel promuovere la diffusione di motorizzazioni alternative, incluse anche le sovvenzioni ai loro utilizzatori, o il mantenimento di un quadro fiscale favorevole. Essi possono agire non solo nella veste di legislatori, ma anche di opinion leaders e di ingegneri sociali al fine di guidare i cittadini verso scelte più consapevoli, utili alla collettività, come può essere il passaggio ad una mobilità più sostenibile. A tal proposito, sono assolutamente fiducioso nel progresso che si realizzerà nei prossimi anni.

Roberta Di Giuli

Capo Redattore