Un’intervista esclusiva all’ing. Daniele Chiari, Senior Vice-President Product Portfolio Planning&Institutional Relations di Fiat Group Automobiles, analizza le scelte strategiche e illustra i piani futuri dell’Azienda in materia di mobilità sostenibile e carburanti alternativi
Nel 2008 il 32% delle auto prodotte dal Gruppo Fiat Auto emetteva, per 100 km, meno di 120 grammi di CO2 ed il 72% meno di 140 grammi. Quali sono gli obiettivi da qui al 2012?
Nel breve termine stiamo mantenendo e vogliamo mantenere la leadership per le più basse emissioni medie di CO2 tra i principali costruttori europei. Secondo le rilevazioni di JATO Dynamics, Fiat Group Automobiles (FGA) ha raggiunto nel primo semestre 2009 una emissione media di 132,9 g/km in progresso rispetto al 2008, anno in cui la media era di 138,4 g/km di CO2 ; le vetture del solo brand Fiat hanno consuntivato un eccellente 129,8 g/km di CO2 (confermando la leadership del brand Fiat per il terzo anno consecutivo), risultato che lo pone come l’unico brand full-liner in grado di collocarsi già oggi sotto l’obiettivo medio europeo di 130 g/km fissato dalla UE per il periodo 2012-2015. L’obiettivo, come noto, sarà diverso per i vari costruttori. FGA, ad esempio, ha un target ben inferiore a 130 g/km, il che permetterà ad altre Case costruttrici di emettere più della media. Essere in regola con i limiti stabiliti dall’UE è già il nostro obiettivo primario. Inoltre, come affermato più volte anche in occasioni pubbliche, FGA ha l’obiettivo di avere nel 2012 il più basso livello medio di emissioni tra le flotte europee.
Dal 2001 al 2008 Fiat ha presentato diversi prototipi: 600 Elettra, 600 e Panda Hydrogen e, a partire dal 2007, Hyperpanda, Panda Aria e 500 Aria; nel contempo abbiamo assistito ad un continuo sviluppo ed affinamento dei motori tradizionali con il Multiair, la riduzione del numero dei cilindri, la combinazione downsizing + turbo, i sistemi Flexfuel e Tetrafuel; da ultimo il solo metano o miscela metano idrogeno al 30%. La Fiat ha abbracciato una filosofia progettuale e produttiva che non sembra privilegiare le vie dell’elettrico e dell’idrogeno sulle quali altre Case hanno viceversa puntato. Perché?
Sicuramente questo testimonia che oggi, secondo FGA, non esiste «la soluzione» per la mobilità sostenibile ma un insieme di soluzioni anche molto differenti tra loro, il cui successo dipende anche dal contesto in cui sono inserite e dalla capacità del mercato di accettarle. In quest’ottica, Fiat persegue una strategia di ampia diffusione sul mercato di soluzioni sostenibili, che siano però al contempo concrete e disponibili; contemporaneamente, però, si impegna nella ricerca, per poter essere pronta ad imboccare rapidamente altre strade, di cui giudicassimo possibile una rapida diffusione.
Vorrei ricordare che di recente un importante Costruttore ha annunciato di aver fermato al momento gli sviluppi della propria flotta ad idrogeno, perché ormai convinto che tale tecnologia non ha spazio nel medio termine. E non vorrei che, dopo gli strabilianti annunci del 2009, nel 2010 dovessimo, come industria europea, renderci conto che anche per l’elettrico i tempi non siano maturi né tecnologicamente, né a livello di mercato.
Fiat ha fatto da pioniere in Italia per i veicoli di fabbrica a metano. Quali sono le ragioni alla base di questa scelta?
Fiat ha iniziato ad investire su questa tecnologia dalla fine degli anni ‘90 ed è leader sul mercato Europeo dei veicoli a metano da più di 10 anni. Possiamo senz’altro concludere che nel puntare con decisione su questa tecnologia Fiat persegue una strategia di lungo termine e non un semplice impegno tattico.
Abbiamo una gamma di veicoli a doppia alimentazione benzina-metano, la linea Natural Power, che è la più ampia oggi disponibile, in grado di coprire molti segmenti di mercato, dal settore privato al settore professionale. È un’offerta che giudico intelligente perché le nostre auto a metano non chiedono rinunce al Cliente in termini di spazi interni all’abitacolo e di bagagliaio. Inoltre Fiat garantisce per i suoi veicoli a metano elevati standard di sicurezza, al pari dei veicoli convenzionali. Dal punto di vista dell’impatto sull’ambiente, il metano è realmente alternativo al petrolio ed è il combustibile più ecologico oggi disponibile: rispetto al gasolio non emette particolato e riduce al minimo l’emissione di ossidi di azoto. Inoltre, rispetto alla benzina, riduce le emissioni di idrocarburi non metanici e, per sua natura chimica, è caratterizzato da emissioni di CO2 inferiori del 23%. Il metano è inoltre molto conveniente economicamente: a parità di chilometri percorsi viaggiando a metano si risparmia circa il 50% rispetto alla benzina, almeno il 30% rispetto al gasolio e il 15% rispetto al GPL.
Ad oggi possiamo dire che i numeri hanno premiato la nostra scelta: anche grazie agli incentivi governativi del 2009, a fine anno saranno infatti più di 130.000 i nuovi veicoli alimentati con questo carburante circolanti sulle nostre strade e, di questi, il 90% circa con il marchio Fiat.
Quali sono i piani di Fiat sul metano per il prossimo futuro e quali gli scenari di medio-lungo termine di questo combustibile ecologico rispetto alle alimentazioni alternative?
Se le condizioni a contorno continueranno a favorire lo sviluppo del metano, saremo impegnati come Azienda a continuare il lancio di nuovi prodotti. Lo abbiamo dimostrato di recente con il lancio del Nuovo Doblò che sarà disponibile anche con questo tipo di alimentazione. Per i nuovi modelli, continueremo a lavorare all’integrazione dei serbatoi di metano già in fase di progettazione dei veicoli, massimizzando i vantaggi in termini di abitabilità, capacità di carico e sicurezza, pari a quella di un veicolo ad alimentazione tradizionale. Inoltre, vogliamo abbinare la tecnologia del metano a tutta una serie di tecnologie che già stiamo portando avanti sui veicoli a benzina: sto pensando al downsizing, a motori sempre più efficienti, sovralimentati per non penalizzare le prestazioni e in abbinamento con la tecnologia Multiair per arrivare a livelli di CO2 anche migliori rispetto a tecnologie oggi più blasonate.
Non dobbiamo dimenticare che ad oggi le previsioni dei più importanti analisti del settore auto sottolineano che fino al 2020 il 90% del mercato sarà ancora dominato dalle trazioni convenzionali. In questo contesto il metano può giocare un ruolo importante, insieme agli altri combustibili alternativi, anche perché può essere ricavato da fonti rinnovabili (bio-metano), viste con grande favore nel dibattito europeo, grazie al contributo potenziale che possono dare nel miglioramento della sostenibilità dei trasporti.
È ovvio che tutto questo deve inserirsi in un quadro di collaborazione tra le industrie e le istituzioni in modo che si continui a sviluppare una filiera essenzialmente italiana che già oggi da’ lavoro ad un numero rilevante di persone.
Quali sono i piani di Fiat sul metano per il prossimo futuro e quali gli scenari di medio-lungo termine di questo combustibile ecologico rispetto alle alimentazioni alternative?
Noi vediamo con grandissimo favore la proposta di legge dell’on. Saglia, perché costituisce un quadro di riferimento complessivo per tutta la filiera del metano per autotrazione ed è volta a risolvere i vincoli specifici che ostacolano la crescita del mercato dei veicoli con esso alimentati. Innanzitutto la rete distributiva, ad oggi non adeguata e concentrata solo in alcune Regioni, che sta crescendo lentamente ed in maniera non proporzionale rispetto al parco circolante di veicoli a metano. Il disegno di legge Saglia contempla strumenti per promuovere l’apertura di nuovi impianti, ad esempio la riduzione della complessità dei processi autorizzativi, il che dovrebbe dare un contributo decisivo all’ampliamento della rete. L’altro punto fondamentale è la definizione di un quadro normativo specifico e stabile per il metano per autotrazione, anche a livello fiscale; non dobbiamo dimenticare, infatti, che la convenienza del metano alla pompa dipende anche dalle accise e che la continuità delle misure di incentivazione è un punto importante per far sì che questa tecnologia possa competere al momento dell’acquisto con le alimentazioni convenzionali.
Proprio per le specificità delle misure in essa previste, ci lascia perplessi l’estensione della proposta di legge ad altri combustibili, come il GPL, che non può essere paragonato al metano e non può essere trattato con gli stessi strumenti perché ha caratteristiche e problematiche differenti. Riteniamo quindi importante che la proposta di legge Saglia resti una misura specifica per il metano, lasciando eventualmente ad altri strumenti il compito di affrontare le problematiche di altri combustibili.
[ Tony Colomba ]