Home Ambiente E.ON, un azie...

E.ON, un azienda per un futuro più verde

E.ON ha raggiunto il traguardo di 100.000 alberi piantumati nell’ambito dei «Boschi E.ON», il più ampio progetto di forestazione realizzato da un’azienda privata in Italia. La foresta è un bene della comunità e come tale anche i privati sentono il dovere morale di preservarne l’integrità e la sopravvivenza

Un progetto per diminuire la CO2 emessa

“L’attuale situazione di enorme complessità per l’economia mondiale e le sue prospettive, impone una riflessione sul ruolo delle risorse, in particolare sull’importanza dell’energia, la necessità di un cambiamento di mind-set, la sostenibilità e la digital transformation come potenti detonatori di un mutamento possibile, che include tutti noi come soggetti attivi” Questo è quanto esprime Péter Ilyés il CEO di E.ON Italia all’interno del dossier  2020 del progetto «Boschi E.ON».

E.ON è un Gruppo energetico internazionale a capitale privato, con 79.000 dipendenti nel mondo e con Sede principale a Essen, in Germania. Con il chiaro obiettivo di diventare un partner energetico per i clienti, E.ON, anche in Italia, si posiziona tra gli operatori leader nel mercato dell’energia, del gas e delle soluzioni, con oltre 900.000 clienti tra residenziali, imprese e pubbliche amministrazioni in tutto il Paese.

Lanciato nel 2011, il progetto è stato realizzato in collaborazione con AzzeroCO2, società di consulenza per la sostenibilità e l’energia fondata da Legambiente e Kyoto Club e il traguardo raggiunto è stato ottenuto grazie all’adesione al progetto di 100mila clienti.

Nel corso dei 9 anni dall’avvio dell’iniziativa, nelle 34 aree selezionate in 8 Regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige, Veneto, Lazio, Umbria e Puglia), E.ON e i suoi clienti hanno piantato 101.489 alberi su una superficie complessiva di 99,6 ettari, che contribuiscono, nella loro la vita utile, all’assorbimento di 74.278 tonnellate di CO2, pari alle emissioni di anidride carbonica prodotte dai consumi energetici di 72.000 famiglie.

Oltre ad accogliere l’80% della biodiversità terreste, le foreste producono cibo e sostentamento per 1,6 miliardi di persone e forniscono una grande quantità di servizi: regolano il clima, riducono il riscaldamento globale, mitigano il rischio causato dagli eventi climatici estremi (alluvioni, desertificazione, ondate di calore), riducono l’insorgenza di pandemie e contribuiscono in generale alla salute e al benessere dell’umanità, questi sono solo alcuni dei Servizi ecosistemici che la foresta fornisce al genere umano.

Sostanzialmente quindi oltre all’assorbimento delle emissioni di anidride carbonica e alla cattura delle polveri sottili, la creazione dei Boschi garantisce la sostenibilità ambientale dei territori interessati attraverso l’utilizzo corretto delle risorse naturali, favorendo la biodiversità vegetale e animale, lo sviluppo di ecosistemi naturali, la riduzione dell’inquinamento acustico, la mitigazione delle isole di calore e il miglioramento paesaggistico.

Gli scienziati mondiali concordano sull’importanza della riforestazione e attualmente, sulla Terra ci sono 5,5 miliardi di ettari di boschi (dati FAO). Secondo il recente rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) per ridurre di 1,5 °C il riscaldamento globale, entro il 2050, è necessario avere un miliardo di ettari in più di foreste; risulterà quindi prioritario mettere in piedi sempre più progetti simili a questo della E.ON per una riforestazione del nostro pianeta che pian piano sta perdendo la sua innata naturalità.

La concentrazione demografica in aree ristrette e urbanizzate è una delle principali cause del cambiamento climatico. Le città occupano il 3% della superficie terrestre, ma consumano il 70% dell’energia e producono il 75% delle emissioni CO2. Al tempo stesso, rappresentano l’opportunità per invertire il cambiamento climatico attraverso la pianificazione, la forestazione e le politiche di sostenibilità ambientale. Attraverso la forestazione urbana e periurbana si possono infatti apportare numerosi benefici sia al nostro pianeta sia alla comunità stessa, qui alcuni esempi: la riduzione dell’effetto «isola di calore» e degli inquinanti atmosferici/acustici, il calo del consumo energetico attraverso l’ombreggiamento e la creazione di un microclima, l’assorbimento di CO2, l’aumento della biodiversità e delle superfici permeabili della città.

“Negli ultimi tempi si assiste a una presa di coscienza sempre più diffusa sull’urgenza di affrontare la crisi climatica in atto. Non solo i giovani, guidati da Greta Thunberg, chiedono ai Governi risposte concrete per salvare il pianeta a partire dall’adozione di nuovi paradigmi energetici, ma anche il mondo produttivo si affaccia all’economia circolare e mette in campo risorse economiche e tecniche per trovare vie alternative all’uso delle fonti fossili e alla produzione compulsiva di materiali difficili da smaltire”. Queste sono le parole di Sandro Scollato, Amministratore Delegato della società AzzeroCO2 che spiega come il sollecitamento ad un cambiamento nell’emissione di inquinanti è richiesto da tutto il mondo produttivo e non soltanto da manifestanti guidati da giovani o da ambientalisti scontenti dell’operato dei leader politici.

[ Domenico Serafini ]