L’impegno al centro della strategia del Gruppo altoatesino, che raccoglie brillanti risultati di bilancio, è di ridurre l’impatto ambientale e promuovere l’uso di materiali naturali. L’edilizia in legno ricopre un ruolo centrale per raggiungere l’obiettivo di neutralità delle emissioni di carbonio entro il 2050 e il Gruppo Rubner, con un’esperienza e un know-how centenari, è chiamato a giocare un ruolo da protagonista
Il Gruppo Rubner, società altoatesina specializzata nell’edilizia in legno, presenta un bilancio 2024 che testimonia un successo frutto di una produzione di grande qualità sottolineando la solidità del gruppo e la sua capacità di crescere anche in un contesto economico globale complesso. L’anno appena trascorso si chiude, infatti, con un fatturato di 400 milioni di euro, registrando un aumento rispetto ai 385 milioni dello scorso anno.
A trainare questo andamento positivo è stato principalmente il settore del legno e dall’edilizia commerciale, che continua ad avere un forte impulso, grazie alla crescente preferenza verso il legno come materiale di costruzione.
Il Gruppo è impegnato nella ristrutturazione della sede storica di Chienes e nella digitalizzazione dei processi produttivi della divisione Rubner Türen, specializzata in porte e portoni in legno, per cui è stato previsto un investimento di 25 milioni di euro.
Peter Rubner, Presidente del Gruppo Rubner, ha spiegato: “L’industria del legno insieme all’edilizia residenziale e commerciale continuano a guidare il business. Abbiamo registrato una riduzione delle richieste del cliente privato preoccupato delle incertezze economiche, compensata dalla tenuta delle opere pubbliche, in particolare dall’edilizia scolastica, e dalla crescita del segmento commerciale dove sempre più imprese scelgono di costruire in legno”.
Dalla Tradizione alla Crescita Internazionale
Il Gruppo Rubner risale al 1926, quando Josef Rubner aprì la sua prima segheria in Alto Adige. L’azienda ha saputo evolversi nel tempo, infatti nel 1964 ha avviato la produzione di porte, seguita, nel 1966, dalla costruzione di case in legno. Nel 1974 Rubner ha fondato Rubner Grandi Strutture in legno, portando per la prima volta in Italia la produzione di legno lamellare, posizionandosi tra le aziende leader del settore.
Oggi, dopo quasi un secolo di storia, il Gruppo Rubner conta oltre 1.400 dipendenti e 18 stabilimenti in Italia, Austria, Germania e Francia, con una presenza internazionale che rappresenta il 55% dei ricavi complessivi. Il Gruppo è ancora a conduzione familiare, arrivato alla quarta generazione, ma con un forte orientamento globale che gli consente di presidiare tutte le fasi della filiera produttiva del legno.
Peter Rubner aggiunge: “La scelta di posizionarci su un livello premium, altamente customizzato, certificato e supportato da un servizio che va dalla consulenza al montaggio, continua a premiarci. Anche sul segmento porte, dove Rubner Türen si attesta su numeri che potrebbero apparire contenuti, circa 20mila porte e 3.000 portoncini l’anno in legno massiccio, laddove però il prezzo medio è di 1.300 euro contro il prezzo medio di una porta industriale in laminato di 300 euro”.
Nel corso degli anni, l’innovazione è stata uno dei pilastri fondamentali per la crescita del Gruppo. Nel 2024, Rubner ha raggiunto due traguardi significativi nell’ambito della ricerca e dello sviluppo. Il primo riguarda un innovativo macchinario progettato per digitalizzare e automatizzare la riparazione dei nodi del legno, processo che in precedenza era interamente manuale. Il team di Nordpan, specializzato nella produzione di pannelli in legno massiccio, ha creato questo macchinario interno, in grado di ottimizzare e velocizzare notevolmente la produzione.
Il secondo risultato riguarda il perfezionamento di un brevetto focalizzato sui collegamenti strutturali tra legno e calcestruzzo. Questo sviluppo si inserisce perfettamente nella filosofia del Gruppo, che privilegia l’uso del legno abbinato a materiali complementari come il calcestruzzo, l’acciaio e il vetro, per creare strutture più moderne e sostenibili.
“Il legno – conferma Peter Rubner – è sicuramente la soluzione migliore quando si parla di sostenibilità, ma va usato con sapienza: nell’ambiente di lavoro o nell’ambiente dell’abitare non c’è materiale più adatto del legno, mentre per esempio, è inutile pensare al legno quando si tratta di spazi sotterranei dove il calcestruzzo e il cemento armato possono fare la loro parte”.
Un Gruppo versatile e sostenibile
Il legno, materiale naturale, rinnovabile e capace di immagazzinare carbonio, risulta la scelta ideale per costruire edifici a basso impatto ambientale. Il Gruppo Rubner, forte della sua lunga esperienza, si è sempre impegnato per promuovere soluzioni ecologiche nel settore dell’edilizia, puntando su un utilizzo razionale delle risorse naturali e su un’alta qualità della lavorazione. Nel suo percorso di sostenibilità, il Gruppo Rubner cerca di ottimizzare al massimo l’uso della materia prima legno e di affiancarla ad altri materiali sani e sicuri per l’ambiente, come il sughero e la fibra di legno utilizzati come isolanti, e le vernici a base d’acqua per le porte.
Tutte le aziende del Gruppo utilizzano poi i sottoprodotti del legno, generati durante i processi produttivi, per coprire il loro fabbisogno di riscaldamento interno, mentre il restante fabbisogno annuale di energia elettrica è, attualmente, coperto da impianti fotovoltaici appositamente installati e alimenta i processi produttivi.
“Cerchiamo di usare anche lo scarto in maniera intelligente, principalmente per generare calore, e continuiamo a investire tanto nel fotovoltaico con l’obiettivo di raggiungere l’autosufficienza energetica” – conclude il Presidente.
Con oltre 25.000 case in legno realizzate, l’azienda è di riferimento per l’edilizia sostenibile.
[ Maria Vittoria Cocozza ]