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La biodiversità urbana è legata al denaro

Lo dimostra un nuovo studio pubblicato sulla rivista scientifica Global Ecology and Biogeography, condotto da un team di scienziati dell’Università di Torino, dell’Università di Cape Town, dell’Università di Witwatersrand e dell’Accademia Ungherese delle Scienze

Il «luxury effect»

Un nuovo studio globale sulla biodiversità urbana ha dimostrato che le aree urbane con maggior benessere ospitano anche una biodiversità più ricca rispetto alle zone più povere, un pattern che gli scienziati hanno chiamato «Luxury Effect» o «Effetto Lusso».

Tramite l’utilizzo di un metodo detto meta-analisi, i ricercatori hanno combinato tutti gli studi precedentemente condotti sull’argomento per testare se l’«Effetto Lusso» viene rilevato allo stesso modo in tutto il mondo riuscendo a capire quali sono i ruoli degli altri fattori che influenzano questi pattern.

Gli scienziati hanno preso in esame 96 studi differenti condotti in città di tutto il mondo. I risultati hanno mostrato che la biodiversità, ovvero il numero di specie di piante, uccelli, rettili e insetti, aumenta di pari passo con il reddito degli abitanti. Tuttavia questo aumento è molto maggiore nelle regioni più aride del mondo e scompare quasi completamente nelle città dove il clima è umido e si rilevano forti piogge. L’effetto è in gran parte indipendente dal fatto che un determinato paese sia ricco o povero.

Visuale della parte ricca e povera di Rio de Janeiro, si può vedere come nella parte ricca sia presente un’ampia parte di verde urbano

Questa scoperta suggerisce che l’«Effetto Lusso» è molto probabilmente guidato dalla disponibilità di acqua. Le persone più ricche che vivono in regioni secche possono permettersi un maggiore investimento per realizzare strutture che possono attirare animali (stagni, fontane, persino piscine) e garantire l’irrigazione per i propri giardini e parchi che possono beneficiare piante e insetti associati. In alternativa, le aree maggiormente benestanti nelle zone più aride del pianeta possono essere quelle associate a zone più umide, dove i prezzi delle proprietà nei pressi di fiumi, laghi o altre zone umide è più alto. Si viene perciò a creare un mini-ambiente dove i fornitori di terreno per le piante e conseguentemente di piante per animali risultano gli esseri umani.

“I Poveri rimangono poveri”

Da tempo si sospetta che chi risiede in aree benestanti abbia accesso a una biodiversità più florida, ma questa è la prima volta che l’«Effetto Lusso» è stato chiaramente dimostrato a livello globale. È anche il primo studio a svelare i meccanismi che regolano tale effetto.

Sorprendentemente, lo studio ha rilevato che il benessere complessivo di uno stato non influenza la probabilità che il «Luxury Effect» si verifichi.

Oca egiziana (Alopochen aegyptiaca L.) in un giardino pubblico

Dan Chamberlain, docente del Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell’Università di Torino, autore principale della ricerca ha spiegato che: “il nostro sistema dimostra che le persone ricche hanno un maggiore accesso alla biodiversità nelle città, specialmente nelle parti più aride del mondo. Questo è importante, perché la biodiversità è una componente importante della qualità della vita degli abitanti delle città, ma chiaramente non è distribuita equamente nella società. Inoltre, dato che il cambiamento climatico probabilmente aumenterà l’aridità in molte città, questa disuguaglianza diventerà più pronunciata in futuro”. Ovviamente questi ammonimenti tendono a far riflettere su come oggi il nostro impatto antropico vada a creare non soltanto un danno dal punto di vista strettamente paesaggistico ma anche come questo modifichi il comportamento degli altri esseri viventi facendoli adattare a quello che è il progresso umano e da cui ormai tutti, animali e piante comprese, dipendiamo.

Il prof. Arjun Amar dell’Università di Cape Town, co-autore dello studio, afferma: “Il livello di disuguaglianza e le condizioni generali di aridità in Sud Africa rendono l’ingiustizia ambientale (vale a dire il diritto di tutta la società a beneficiare della biodiversità) causata dall’«Effetto Lusso» particolarmente severa. Aumentare il livello di conoscenza di come questi effetti si verificano ci può aiutare nella progettazione di città più eque socialmente in futuro“. Altro argomento importantissimo è infatti legato alla possibilità di usufruire della biodiversità che, non essendo ovviamente proprietà di nessuno, viene meno nei quartieri più poveri.

Veduta di Central Park (New York) situato nella parte ricca della metropoli

Ovviamente l’auspicio di tutti è che questi risultati possano migliorare la gestione delle aree urbane protette, contribuendo a garantire che i benefici della biodiversità urbana siano disponibili per tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro possibilità economiche.

[ Domenico Serafini ]