Lanciato ufficialmente a Bruxelles e promosso da EDF Europe e DUH l’Osservatorio europeo della società civile sul metano nasce per rafforzare la lotta contro le emissioni di metano da fonti fossili. Contestualmente prende il via la campagna «Time for CH4nge», che punta a sensibilizzare l’opinione pubblica
Due progetti di rilievo sono stati presentati per incentivare una maggiore responsabilità da parte dei governi e delle industrie inquinanti in merito alle emissioni di metano.
Environmental Defense Fund Europe (EDF Europe) e Deutsche Umwelthilfe (DUH) hanno annunciato la creazione dell’Osservatorio europeo della società civile sul metano, una nuova piattaforma autonoma pensata per stimolare la riduzione delle emissioni di metano legate all’uso di combustibili fossili. In parallelo, EDF Europe ha presentato «Time for CH4nge», una campagna che intende stimolare l’attenzione collettiva sul tema e spingere per politiche più incisive attraverso un uso innovativo dei dati e della data art.
Con le emissioni di metano in rapida crescita e i target climatici sempre più a rischio, cresce l’importanza del ruolo che è chiamata a svolgere la società civile. Durante un evento ospitato a Bruxelles, EDF Europe, sezione europea di un’importante ONG ambientalista internazionale, insieme a DUH, ha dunque inaugurato l’Osservatorio europeo della società civile sul metano (CSO-M). Lo scopo è fornire uno strumento indipendente per valutare l’efficacia delle misure di contenimento delle emissioni.
Nella stessa occasione, EDF Europe ha svelato anche la campagna «Time for CH4nge», che si propone di rendere il metano un tema prioritario su cui coinvolgere l’opinione pubblica grazie all’uso visivo dei dati e a strategie comunicative innovative.
All’evento erano presenti figure di spicco del mondo scientifico, politico e attivista, tra cui la vice-Presidente dell’IPCC Diana Ürge-Vorsatz, la Presidente esecutiva di Earth4All Sandrine Dixson-Declève, e le eurodeputate Jutta Paulus e Lena Schilling.
Il metano ha un effetto serra circa 80 volte superiore alla CO₂ nei primi 20 anni dopo il rilascio, contribuendo per circa un terzo al riscaldamento globale attuale. Tuttavia, poiché permane nell’atmosfera per poco più di un decennio, agire ora può offrire un’immediata boccata d’ossigeno nella corsa contro il cambiamento climatico. La IEA ha fissato come obiettivo una riduzione del 75% delle emissioni di metano derivanti da combustibili fossili entro il 2030, traguardo tecnicamente raggiungibile con le tecnologie disponibili. L’approvazione del regolamento UE sul metano nel 2024 rappresenta un passo importante, ma servono più strumenti per aumentare la trasparenza e accelerare l’azione.
Il CSO-M nasce come piattaforma indipendente al servizio delle organizzazioni civiche europee. Permetterà agli attivisti del metano di coordinarsi a livello transnazionale, di condividere esperienze e strategie, e rafforzare gli sforzi comuni. Il suo obiettivo è quindi quello di facilitare il monitoraggio dell’applicazione della normativa europea sul metano e tradurre le informazioni provenienti dalle tecnologie di rilevamento in interventi reali. La sua istituzione è stata accolta positivamente già durante la COP29 da Kadri Simson, ex Commissario europeo per l’energia.
«Time for CH4nge»: dai dati all’azione collettiva
Oltre a favorire il coordinamento tra organizzazioni, EDF Europe intende accendere l’interesse pubblico con la campagna «Time for CH4nge», trasformando il problema in una causa condivisa e urgente. L’artista Nadieh Bremer ha creato un’immagine simbolica per la campagna, capace di trasformare i dati storici sulle emissioni in rappresentazioni personalizzate a seconda dell’anno di nascita, rendendo il problema tangibile e personale.
Helen Spence-Jackson, direttrice esecutiva di EDF Europe, ha affermato: “Il metano è uno dei test più chiari per capire se siamo seri nel contrastare il cambiamento climatico. Questo gas sta facendo aumentare le temperature in questo momento, eppure abbiamo gli strumenti per ridurlo in modo rapido ed economico. Questo è il decennio che conta. Se non agiamo subito sul metano creeremo un mondo più caldo e pericoloso per i bambini di oggi e per quelli che verranno dopo di loro. Con l’Osservatorio, la società civile sarà in grado di monitorare i progressi e chiedere più responsabilità. E attraverso «Time for CH4nge», stiamo costruendo un movimento che rende il metano visibile e impossibile da ignorare. Entrambe le iniziative sono progettate per trasformare la pressione pubblica in azione politica e dare alle generazioni future una possibilità più equa di un clima più sicuro”.
Sascha Müller-Kraenner, direttore esecutivo di DUH, ha invece sottolineato: “Introducendo il regolamento UE sul metano e includendo le importazioni di combustibili fossili nel suo ambito di applicazione, l’UE ha dimostrato la sua leadership. In qualità di primo importatore di gas fossile, affronta le emissioni di metano a monte delle sue importazioni. Ora le organizzazioni ambientaliste di tutta l’UE devono responsabilizzare l’industria, i loro governi nazionali e la Commissione europea. Il nuovo Osservatorio della società civile sul metano rafforzerà questi sforzi fornendo una piattaforma ai suoi membri per scambiare esperienze e unire le forze oltre i confini nazionali”.
Infine, durante la COP29, Kadri Simson aveva commentato: “Sono (…) lieta di apprendere che le organizzazioni della società civile si stanno mobilitando in tutta Europa per lanciare l’«Osservatorio europeo della società civile sulle emissioni di metano», un meccanismo essenziale per monitorare e sostenere la riduzione delle emissioni di metano”.
Agire subito
Ridurre il metano è uno dei modi più rapidi per rallentare il riscaldamento nel corso della nostra vita. Vediamo perché.
Il metano (CH₄) intrappola, come ricordato, 80 volte più calore della CO₂, alimentando un riscaldamento più rapido e condizioni meteorologiche più estreme. Tempeste più forti, incendi più grandi e ondate di calore più letali sono già qui, devastando le comunità e mettendo a rischio vite umane. (NASA, Metano). Ridurre il metano ora ha un impatto immediato, a differenza della CO₂, che rimane nell’atmosfera per secoli, il metano si decompone in circa 7-12 anni. Ciò significa che ridurre le emissioni oggi rallenterà rapidamente il riscaldamento globale e ci farà guadagnare tempo prezioso per affrontare la CO₂ e gli altri inquinanti. (NASA, Metano).
I prossimi cinque anni sono fondamentali: per rimanere in linea con gli obiettivi di riduzione del metano per il 2030, è necessario attuare tagli importanti adesso. Ritardare l’azione significa favorire un ulteriore riscaldamento e peggiorare le condizioni meteorologiche estreme (IEA).
[ Maria Vittoria Cocozza ]