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L’Italia in ritardo sull’attuazione del Regolamento metano

L’Italia è in ritardo sull’attuazione del Regolamento europeo 2024/1787, che impone nuovi obblighi per ridurre le emissioni di metano. L’associazione Amici della Terra denuncia le gravi conseguenze per l’intero sistema energetico nazionale

 

L’Italia è fortemente in ritardo nell’attuazione del Regolamento UE 2024/1787, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale europea il 15 luglio 2024, che impone misure per la riduzione delle emissioni di metano, un gas serra estremamente dannoso per il clima. Entro il 5 febbraio, il Governo avrebbe dovuto nominare le autorità pubbliche incaricate di raccogliere i dati dalle imprese e inviarli alla Commissione europea, ma ciò non è ancora avvenuto.

La designazione di queste autorità è contenuta in un disegno di legge collegato alla manovra finanziaria del 2025, che però non è stato ancora trasmesso al Parlamento. Intanto, entro il 5 maggio le imprese dovevano obbligatoriamente comunicare le proprie strategie di riduzione delle emissioni. Per tamponare la situazione, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha fornito indirizzi email a cui inviare le comunicazioni, ma si tratta di una soluzione temporanea che non risolve il problema strutturale. Un’altra scadenza cruciale è il 5 agosto, entro cui le aziende dovranno comunicare le emissioni attuali.

Parallelamente, la Commissione europea sta elaborando semplificazioni per l’importazione di gas naturale liquido, essenziali per la sicurezza energetica, ma queste misure non sospendono l’obbligo di applicazione del Regolamento nei singoli Stati. La mancata conformità italiana sta danneggiando la nostra capacità di influenzare i negoziati europei, compromettendo gli interessi nazionali.

Questo ritardo nuoce gravemente al preminente ruolo del nostro Paese nell’ambito del sistema europeo del gas naturale, mentre penalizza le aziende italiane che da anni si sono attivate per ridurre le emissioni, anche in anticipo rispetto alle previsioni del Regolamento”, denuncia l’associazione Amici della Terra.

L’organizzazione ambientalista, attiva dal 2019 su questo fronte, ha promosso un’ampia collaborazione con le imprese per definire una strategia nazionale, molti punti della quale sono stati poi integrati nel Regolamento europeo. In base ai dati ISPRA, l’Italia ha già ridotto del 72% le emissioni di metano della filiera del gas naturale rispetto al 1990. Tuttavia, l’assenza di un quadro normativo nazionale aggiornato impedisce di valorizzare questo risultato in sede europea, mentre altri Stati membri rispettano puntualmente le scadenze.

[ Maria Vittoria Cocozza ]