Nel suo secondo Bilancio di Sostenibilità, l’azienda di Vittorio Veneto dimostra che anticipare la normativa ESG è possibile e vantaggioso. Con scelte concrete su energia, riciclo e formazione, trasforma la compliance in leva competitiva e culturale
In un contesto industriale in rapida evoluzione, in cui la sostenibilità è ormai parte integrante del dibattito strategico ma non sempre della pratica quotidiana, Tecnosystemi si presenta come un caso esemplare di come una PMI manifatturiera possa integrare principi ESG in maniera organica e proattiva. Il nuovo Bilancio di Sostenibilità, il secondo nella storia aziendale, racconta un percorso che va oltre la semplice conformità normativa, puntando a trasformare la sostenibilità in un pilastro della governance e in una leva per la competitività.
I dati più recenti a livello nazionale mostrano un quadro di luci e ombre: se il 69% delle imprese manifatturiere italiane ha intrapreso iniziative in ambito ESG, solo una minoranza ha già sviluppato modelli di economia circolare strutturati o inserito la sostenibilità nel cuore della propria strategia. In questo scenario, la scelta di Tecnosystemi di adottare, in anticipo, standard internazionali come gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) assume un significato particolare: non è una risposta a un obbligo imminente, ma una precisa volontà di posizionarsi come attore consapevole e responsabile in un mercato sempre più attento ai temi ambientali e sociali.
Il documento evidenzia risultati concreti e misurabili. Nel 2024, l’azienda ha recuperato e rigenerato internamente 168 tonnellate di plastica, riducendo così l’impatto ambientale e chiudendo il ciclo di vita dei materiali in ottica circolare. Tutte le attività produttive sono alimentate al 100% da energia proveniente da fonti rinnovabili, una scelta che coniuga riduzione delle emissioni e controllo dei costi energetici in un periodo caratterizzato da forte volatilità dei mercati. L’approccio non si ferma all’ambiente: il bilancio racconta anche un investimento significativo nelle persone, con 4.000 ore di formazione non obbligatoria erogate nel corso dell’anno e progetti di team building innovativi, ispirati a contaminazioni artistiche e allo sviluppo di competenze di leadership inclusiva.
Questa visione integrata della sostenibilità abbraccia tutti i livelli aziendali. Non si tratta di interventi isolati, ma di un sistema coerente di azioni che coinvolge processi, prodotti, fornitori e comunità locali. L’impegno verso la qualità e l’innovazione si affianca alla volontà di generare un impatto positivo sul territorio, valorizzando il capitale umano e instaurando relazioni trasparenti con stakeholder e partner.
[ Alessandra Vitale ]