La geotermia, sostengono gli esperti, ha i numeri giusti per ricoprire un ruolo più significativo nel futuro: potrebbe contribuire “al 10% della produzione elettrica prevista al 2050”, ma questa capacità “potrebbe triplicare nei prossimi anni”, servono però strategie mirate e un’alleanza industriale. Di questo e altro si è discusso a Roma, alla presenza del Ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin. Per la seconda giornata, previsti gli interventi del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, del Direttore Generale ENEA Giorgio Graditi e del Presidente GSE, Paolo Arrigoni
Un ricco momento di confronto sullo stato e sulle prospettive del settore geotermico si tiene in questi giorni a Roma. Si tratta dell’«Italian Geothermal Forum» organizzato da Mirumir presso il Centro Congressi «Auditorium della Tecnica» di Roma, realizzato in collaborazione con l’Unione Geotermica Italiana (UGI), l’Associazione Italiana Riscaldamento Urbano (AIRU), il Consiglio Nazionale dei Geologi, la Rete Geotermica e l’Associazione Nazionale Impianti Geotermia Heat Pump (ANIGHP) – sezione di ANIPA – con la partecipazione di numerosi importanti Sponsor.
Ad aprire i lavori è stato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin: “Sviluppare la geotermia in Italia – ha dichiarato il Ministro – permetterebbe di raggiungere più facilmente gli obiettivi di decarbonizzazione: se anche solo valorizzassimo il 2% del potenziale presente in tutto il territorio italiano nei primi 5 km di profondità, la geotermia potrebbe contribuire al 10% della produzione elettrica prevista al 2050. La geotermia insomma può rappresentare la chiave di volta necessaria non solo al raggiungimento dei target europei di decarbonizzazione ma anche allo sviluppo complessivo del Paese e a una riduzione delle bollette per famiglie e imprese”.
Paolo Angelini, Amministratore Unico In Fieri ha invece sottolineato: “Ci aspettiamo molto da queste due giornate. È stato un lavoro lungo, iniziato due anni e mezzo fa. Mettere insieme tante anime non è mai una cosa semplice, ma devo dire che ce l’abbiamo fatta: esploreremo una materia energetica che ha grandissime prospettive, applicazioni che possono essere individuate anche nel giardino di casa. Si può fare geotermia praticamente ovunque”.
I punti focali del settore
Il dibattito si è incentrato sulle condizioni necessarie a sviluppare il settore, quindi sulla necessità di individuare una strategia e di avviare un’alleanza industriale, con piani chiari a livello europeo e nazionale e con una semplificazione dei permessi. Inoltre, è stata sottolineata la necessità di attrarre capitali privati, garantire contratti a lungo termine e mitigare i rischi finanziari.
Sul fronte della sicurezza energetica e della neutralità climatica al 2050, è stata sottolineata la necessità che l’Italia integri i contributi di tutte le tecnologie pulite disponibili, promuovendo lo sviluppo e l’impiego della fonte geotermica: costante, continua, pulita, disponibile ovunque e a minimo impatto ambientale.

“C’è bisogno di avere una strategia a livello europeo per sviluppare la geotermia. Abbiamo in Europa già 150 centrali elettriche, 400 reti teleriscaldamento e 2,5 milioni di PaCG ma possiamo fare molto di più. Possiamo triplicare questa capacità nei prossimi anni. Per questo abbiamo bisogno di avere degli obiettivi ma anche un quadro che permetta di raggiungere questi obiettivi: semplificazione della legislazione, avere un miglior quadro finanziario e anche una capacità industriale che permetta di creare posti di lavoro per tutti”, ha commentato a margine del suo intervento Philippe Dumas, Segretario Generale EGEC.
Identikit dell’Italia geotermica
L’Italia è l’ottavo Paese al mondo e il primo in UE per potenza geotermica installata per la tecnologia tradizionale. Inoltre è tra i leader europei con una potenza nominale superiore a 900 MegaWatt e una produzione elettrica di circa 6,1 TeraWattora all’anno (3% circa fabbisogno energetico nazionale).
Per la seconda giornata dell’evento è previsto il contributo del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, a cui seguiranno gli interventi del Direttore Generale ENEA Giorgio Graditi e del Presidente GSE Paolo Arrigoni, sui piani di sviluppo del settore e sugli incentivi a disposizione. Continueranno i dibattiti con sessioni plenarie sugli scenari di politica energetica e di mercato, e con sessioni tecniche parallele dedicate alla produzione geotermoelettrica, al teleriscaldamento, alle pompe di calore, al geoscambio, alle CER termiche e ai minerali strategici dalle brine geotermiche.
[ Tony Colomba ]
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