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ITER per la ricerca sulla fusione: eccellente Italia!

Progetto ITER
Progetto ITER

Parla di competitività e sviluppo industriale la ricerca sulla fusione che racconta contratti per 900 milioni di euro alle imprese italiane. Il nostro Paese ha conquistato un livello di eccellenza ampiamente riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale

•• A che punto è l’Italia nella ricerca sulla fusione?  Il nostro Paese è uno stratega del settore, tanto da conquistarsi la fama di essere tra i primi paesi al mondo per eccellenza dei risultati e capacità di realizzazione. Un dato per tutti: oltre 900 milioni di euro in tre anni i contratti aggiudicati dal nostro Paese, che equivalgono al 60% del valore delle commesse europee per la produzione della componentistica ad alta tecnologia. Il progetto internazionale di ricerca su cui si lavora si chiama ITER, coordinato per l’Italia da ENEA nei laboratori del Centro di Frascati.

L’occasione per ascoltare… la voce grossa dell’Italia è stato il seminario «ITER, la via verso la competitività globale attraverso la fusione Europea», organizzato – nell’ambito degli eventi del semestre di Presidenza Ue – da ENEA in collaborazione con Confindustria Lombardia. L’incontro ha visto la partecipazione di alcuni dei maggiori esponenti della ricerca sulla fusione, fra i quali Jerome Pamela, Direttore di ITER France e Aldo Pizzuto, Responsabile Unità Tecnica Fusione dell’ENEA, e delle imprese coinvolte, quali Marianna Ginola di Simic, Roberto Adinolfi di Ansaldo Nucleare, Vincenzo Giori di ASG Superconductors e Markus Kind di R-Kind (Germania).

ITER è un progetto strategico per lo sviluppo scientifico, tecnologico e per la competitività del sistema industriale europeo e nazionale; la sua principale caratteristica è di essere fortemente incentrato sulla collaborazione e le sinergie fra ricerca e industria – ha affermato il Commissario dell’ENEA Federico Testa. – L’ENEA ha maturato un’eccellenza indiscussa in questo campo e intende rafforzare ulteriormente l’impegno nel trasferimento di tecnologie innovativo alle imprese, consolidando la leadership di quelle già affermate e offrendo opportunità anche alle realtà di dimensioni più piccole’’.

“Il progetto ITER rappresenta un nuovo approccio per il settore dell’energia – ha invece spiegato Alberto Ribolla, Presidente di Confindustria Lombardiae negli anni a venire ci accorgeremo dei suoi benefici: grazie a ITER sarà infatti possibile produrre energia pulita e a bassissimo costo. Sarà una rivoluzione per questo settore così come lo è stato Internet per la comunicazione e al pari di quella inaugurata da Elon Musk attraverso la condivisione dei brevetti di Tesla in open source”.

“Ci tengo a sottolineare – ha aggiunto Ribolla che con l’aggiudicazione di quasi il 60% del valore delle commesse europee per la fase di produzione della componentistica, le aziende italiane confermano di essere all’altezza delle sfide globali. Così come nel caso della missione aerospaziale Rosetta, anche questo grande progetto ha alle spalle tecnologie e know-how italiani e questo ci rende orgogliosi e fiduciosi per il futuro della nostra industria” ha concluso il Presidente di Confindustria Lombardia.

Obiettivi, e attori, della sfida

Arrivare ad una fonte di energia rinnovabile, sicura, praticamente inesauribile, economicamente competitiva e in grado di ridurre l’utilizzo dei combustibili fossili. Recita questo il vademecum del ricercatore di ITER. Il punto, è riuscire a sfruttare l’enorme quantitativo di energia rilasciata nelle reazioni di fusione nucleare, nella quale nuclei di atomi leggeri, ad esempio di idrogeno, fondono per dar luogo a nuclei più pesanti, riproducendo il meccanismo fisico che alimenta le stelle.

Benissimo l’Italia, dunque, ma bene anche l’Europa che ha conquistato la leadership mondiale nel settore, attraverso la costruzione e lo sfruttamento scientifico e tecnologico di diverse macchine sperimentali nell’ambito del programma europeo sulla fusione e del progetto ITER, che vede tutta l’Unione europea insieme alla Svizzera collaborare all’interno del Consorzio EUROfusion.

Intanto ITER, che rappresenta uno dei progetti più grandi e complessi in via di realizzazione nel panorama mondiale, è in costruzione nel sud della Francia, a Cadarache, dove ha già sede l’organizzazione mondiale «ITER Organization» istituita per la sua realizzazione e composta da Unione europea, Stati Uniti, Cina, Giappone, Corea del Sud, India e Federazione Russa.

Il ruolo dell’ENEA

Parla di una tradizione che risale agli anni ’50 l’impegno del Centro ENEA di Frascati che ha saputo conquistarsi il ruolo di referente di eccellenza mondiale nella ricerca sulla fusione. A consolidare la figura da protagonista l’«agguerrita» attività scientifica per lo studio dei plasmi a confinamento magnetico condotta sulle macchine Frascati Tokamak (FT) e Frascati Tokamak Upgrade (FTU), oltre all’impianto ABC per lo studio dell’interazione luce laser-plasma, la tecnologia alternativa al confinamento magnetico.

Anche Bill Gates, giunto a Frascati lo scorso 12 novembre, accompagnato dallo scienziato Lowell Wood, ha apprezzato l’altissimo livello dei laboratori dell’Unità Tecnica Fusione del Centro ricerche. Negli ultimi 20 anni l’Unità Fusione ha depositato 50 brevetti con applicazioni in altri settori. Significative le ricadute per lo sviluppo e la competitività delle industrie nazionali attraverso il trasferimento tecnologico.

Intanto sono oltre 500 le industrie italiane che guardano con interesse a questa impresa. L’Ansaldo Nucleare (di Genova), l’ASG superconductors (di Genova), la SIMIC (di Cuneo) e la Walter Tosto (di Chieti), la Mangiarotti (di Sedegliano) sono alcune fra imprese di grandi dimensioni che si sono aggiudicate gare per centinaia di milioni di euro per la costruzione della camera da vuoto, il cuore del progetto ITER, e di altri importanti componenti, come le bobine superconduttrici ed i divertori. Non meno «attive» anche imprese di dimensioni più piccole, che sono riuscite ad aggiudicarsi gare per alcune decine di milioni di euro, come la Tratos (di Arezzo), la OCEM (di Bologna), la Criotec (di Chivasso), la Delta-Ti Impianti (di Rivoli), la Zanon (di Schio), la CECOM (di Roma) e l’Angelantoni Test Technologies (di Perugia).

Roberta Di Giuli
[2 Dic 2014]