Nella sala Auditorium del GSE, il prossimo 8 marzo, si discuterà del «futuro» dell’energia
INGRESSO LIBERO
Programma
09.00 Registrazione e welcome coffee
09.30 Saluti e introduzione
• Giuseppe Preziuso – Consigliere WEC Italia (World Energy Council)
• Tony Colomba – Editore Ecoedizioni Internazionali Group – PROTECTA
09.50 Le prospettive industriali delle fonti rinnovabili
• Francesco Sperandini – Presidente e A.D. Gestore Servizi Energetici (GSE)
10.10 Tutela ambientale driver di politica industriale, appuntamento G7 ambiente 2017
• Carlo Maria Medaglia – Capo Segreteria Tecnica Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
10.30 Innovazione energetica fattore di sviluppo e occupazione
• Federico Testa – Presidente ENEA
10.50 E-Mobility e programmazione
• Pietro Menga – Presidente della CIVES (Commissione Italiana Veicoli Elettrici Stradali) del CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano)*
11.10 Sicurezza energetica europea e nazionale, appuntamento G7 energia 2017
• Gilberto Dialuce – Direttore Generale sicurezza approvvigionamento e infrastrutture energetiche, Ministero dello Sviluppo economico
11.30 Tavola rotonda
Energia efficiente e sostenibile per l’industria e la mobilità nell’era globale
Modera
• Diego Gavagnin
Partecipano
• Rosa Filippini – Dirigente Amici della Terra
• Stefano Besseghini – Presidente Ricerca Sistema Energetico (RSE)
• Marcello Capra – Delegato italiano SET Plan Ministero Sviluppo economico
• Nicola Dambra – Direzione Centrale Brand Strategy e Comunicazione Gruppo Ferrovie dello Stato
• Demis Orlandi – Direzione Naturalia-Bau
• Roberto Vigotti – Res4MED – IEA
13.00 Termine lavori e light lunch
*In attesa di conferma
PROTECTA avvia le pubblicazioni nel 1986, mentre il sistema energetico mondiale era scosso dall’incidente di Chernobyl, evento che prescindendo dalle responsabilità dei gestori della centrale – costrinse il mondo a prendere atto che, anche nel nucleare civile, era sempre possibile una reazione nucleare incontrollata. Questo rafforzò il petrolio come fonte di riferimento mondiale ma avviò anche la fase finale di disfacimento dell’URSS e della “guerra fredda” basata sul deterrente atomico. Da qui il lento recupero, tra alti e bassi dovuti a crisi economiche e geopolitiche locali, del prezzo del petrolio, che dalla forchetta 20-40 dollari al barile degli anni ’80 e ’90 accelera dal 2003 e arriva ai 148 dollari del 2008 per poi crollare a 47 nel gennaio 2009 assieme alla finanza e all’economia mondiali e risalire di nuovo a 115 nel 2011. Dal 2000, tuttavia, iniziano ad affermarsi anche le energie rinnovabili e si diffondono, parallelamente, la cultura della tutela ambientale e i timori del cambiamento climatico. Nel frattempo la rivoluzione digitale esaspera le innovazioni tecnologiche e spalanca le porte alla mondializzazione degli scambi. Moderne tecnologie di estrazione permettono, dal 2006, di sfruttare enormi giacimenti di petrolio e gas negli USA, che da principale importatore e motore del mercato energetico stanno diventando esportatori totali. Da questa abbondanza, secondo alcuni non più reversibile, il nuovo crollo a 27 dollari nel gennaio 2016. Essere di nuovo dominus dell’oro nero facilita le scelte isolazioniste e protezioniste della società americana e della nuova Presidenza USA: le une e le altre spaventate dall’impatto “distruttivo” della globalizzazione.
Nel trentennale di PROTECTA ci si interroga, oggi, se stia tornando la “guerra fredda”, con la Cina come terzo incomodo fra USA e Russia. L’Europa tentenna, e si acuisce la necessità di una reale indipendenza energetica che passa soprattutto dalla sostituzione del petrolio nei trasporti a favore dell’elettricità e del gas naturale.
Per l’approdo di questa estenuante transizione energetica appare centrale la sfida delle rinnovabili e l’impatto che può avere nello scontro con il petrolio l’efficienza energetica esaltata dalle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni. Ulteriori, inedite fasi propulsive sono attese dall’intelligenza artificiale, dal cloud computing, dal big data, dall’automazione spinta.
L’Italia, presidente di turno del G7, incontro annuale tra i “grandi della terra”, dovrà gestire a giugno 2017 anche i G7 ambiente ed energia. Appuntamenti che non potranno essere solo un’occasione di chiarimento tra alleati, stante la necessità di indirizzi concreti e decisioni operative ormai improcrastinabili. E l’Europa, in tutto questo, rischia di interpretare il tradizionale ruolo di “vaso di coccio”: sia nel caso di un nuovo scontro tra USA e Russia, o di una rinnovata collaborazione tra essi.
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