“…è possibile costruire ogni giorno nuova economia, nuovo lavoro e nuove opportunità a partire proprio dall’agricoltura europea: vera chiave di sviluppo futuro per l’Unione.” Il Ministro Martina presenta gli obiettivi e i temi che affronterà la politica agricola nel corso del semestre italiano di Presidenza europea al primo Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura
•• Prende posto al Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura e della Pesca dell’Unione Europea il Ministro Maurizio Martina, appuntamento tenutosi il 14 luglio, e racconta il programma e le linee strategiche della Presidenza italiana in campo agroalimentare.
Condizione prima per garantire un lavoro di squadra che risulti efficace è la “preziosa collaborazione delle Istituzioni comunitarie e degli Stati membri.” Il Ministro ha ricordato il come la Politica agricola comune (Pac) sia stata la prima politica messa in campo dalla Comunità economica . Fatta salva la tradizione, e dopo un periodo in cui ci si era arresi ad un “fisiologico declino di un settore produttivo sempre meno importante in termini di contributo al PIL e sempre meno strategico, in un mondo che sembrava aver risolto i problemi di quantità di cibo e che doveva semmai porsi solo il problema della sua più equilibrata distribuzione…” superato, dicevamo, questo lungo momento di declino grazie all’impennata dei prezzi agricoli mondiali del 2007-‘08 e al loro successivo stabilizzarsi su un trend di livello più elevato ma, soprattutto, caratterizzato da estrema variabilità rispetto al passato, il settore riacquista centralità e responsabilità…
Ora, incita il Ministro, “…l’Europa dovrà non solo far pesare il fatto di essere ancora il mercato più ricco del mondo, ma deve anche, con riferimento ai prodotti agroalimentari, valorizzare e difendere con forza il sistema delle indicazioni geografiche: infatti, è questa la principale arma di difesa e valorizzazione dell’enorme giacimento di qualità e tipicità delle tante agricolture del vecchio continente” sostiene Martina. Ma come impegnarsi per questo traguardo? Raccogliendo le sfide tecnologiche, a cominciare da Internet, e contribuendo “a tenere aperti tavoli internazionali in cui i grandi players mondiali, compresi i paesi emergenti, coordinano le loro azioni verso un comune obiettivo strategico di food security .Un’azione su questo fronte è tanto più opportuna e politicamente attuale nella prospettiva dell’EXPO 2015 – sottolinea il Ministro – in cui i temi della sicurezza alimentare e del cibo si legano, giustamente e imprescindibilmente, a quelli della sostenibilità ambientale”.
E proprio in merito al tema ambientale, Martina esorta: “ va rilanciata la strategia Europa 2020 e va monitorata e valorizzata la prima applicazione della nuova Pac 2014-2020. Sarà questa, infatti, la sperimentazione di un nuovo approccio alla politica agricola, con cui una quota crescente del sostegno accordato al settore è rivolto a remunerare beni e servizi pubblici, quali esternalità positive dell’attività produttiva agricola e della presenza degli agricoltori e delle comunità rurali sul territori. Su questo fronte, in particolare, va monitorato e gestito il greening della Pac, così come vanno valorizzate tutte le esperienze che vanno verso la maggiore sostenibilità dell’agricoltura.
Ruolo strategico lo ricopriranno cittadini e consumatori, sempre più protagonisti delle politiche agricole, nuovi alleati dei produttori e “ sempre più da coinvolgere nella produzione delle normative, attraverso l’uso moderno e trasparente dell’informazione, dell’etichettatura, della tracciabilità, per essere messi in condizione di conoscere sempre meglio quello che comprano e quello che mangiano”.
Al centro dell’agenda politica infine, oltre alla qualità agroalimentare anche il lavoro, “tema dei temi” lo definisce Martina insieme alle annesse tematiche quali crescita, giovani e capitale umano, tanto che “le politiche europee di settore non potranno che essere valutate anche sulla base delle opportunità di lavoro che esse saranno in grado di generare, con particolare riferimento all’agricoltura di qualità e alle nuove frontiere della green e blue economy”
Martina, si è quindi dilungato ad affrontare i singoli punti del suo programma di lavoro, che riportiamo integralmente di seguito.
Roberta Di Giuli
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