Home Ambiente L’EPS v...

L’EPS verso una maggiore sostenibilità in edilizia e nell’imballaggio

AIPE, l’Associazione Italiana Polistirene Espanso, ha sottolineato l’importanza del polistirene espanso come materiale sostenibile nei settori dell’edilizia e dell’imballaggio. In un contesto normativo sempre più orientato alla riduzione delle emissioni e alla promozione del riciclo, esso conferma come una scelta ecologica ed efficiente, grazie alla sua composizione e alle sue capacità di riciclo

 

L’uso di materiali sostenibili in edilizia e imballaggio sta diventando sempre più centrale, non solo per ridurre l’impatto ambientale, ma anche per rispondere alle nuove sfide imposte dalle normative. In particolare, la Direttiva Case Green, che punta a raggiungere emissioni zero nel settore edilizio entro il 2050, e il nuovo Regolamento Imballaggi (PPWR), che promuove il riciclo e la riduzione dei rifiuti, offrono un’opportunità importante per migliorare la sostenibilità. All’interno di questo scenario, l’Associazione Italiana Polistirene Espanso (AIPE) gioca un ruolo chiave nella promozione di una cultura della sostenibilità basata su dati concreti, evidenziando come l’EPS, pur essendo un materiale leggero e versatile, sia in grado di coniugare performance elevate e ridotto impatto ambientale. Nell’articolo a seguire il «decalogo» green sull’EPS.

Alessandro Augello, Presidente di AIPE, evidenzia le opportunità offerte dalle normative europee e italiane, come il Regolamento Imballaggi (PPWR) e i Criteri Ambientali Minimi (CAM), per favorire l’adozione di questo materiale nella green economy. Secondo AIPE, l’EPS, grazie alla sua composizione che contiene il 98% di aria, risulta essere un materiale con un impatto ambientale minimo. La sua ridotta densità lo rende particolarmente adatto per l’isolamento termico, riducendo le necessità energetiche degli edifici e contribuendo al risparmio di CO2. Inoltre, il fatto che solo il 2% dell’EPS sia costituito da materia organica conferisce al materiale un notevole vantaggio in termini di sostenibilità, con un impatto ambientale davvero ridotto.

Una delle caratteristiche principali dell’EPS è la sua riciclabilità infinita. Essendo un materiale termoplastico, l’EPS può essere riutilizzato più volte senza perdere le sue qualità, il che lo rende ideale per un’economia circolare. I dati mostrano un significativo aumento del riciclo dell’EPS in Italia: tra il 2019 e il 2022, infatti, i volumi riciclati sono cresciuti del 25%, con una stima di crescita ulteriore del 15% nei prossimi anni. Questo trend positivo è supportato anche dai Criteri Ambientali Minimi (CAM) previsti per i settori dell’edilizia e dell’imballaggio, che incoraggiano l’uso di materiale riciclato, come nel caso dei blocchi e delle lastre per l’isolamento termico degli edifici, dove è richiesto un minimo del 15% di materiale riciclato. Analogamente, nel settore dell’imballaggio, i CAM Arredo, applicabili agli acquisti della pubblica amministrazione, stabiliscono un contenuto di riciclato di almeno il 25%.

Oltre alla sua riciclabilità, l’EPS è anche un materiale facilmente recuperabile alla fine del ciclo di vita. Grazie alla sua natura monomateriale, è più semplice da separare e trattare, in linea con gli obiettivi del Regolamento Imballaggi (PPWR) che impone, entro il 2030, la progettazione degli imballaggi in modo che siano facilmente riciclabili. Questo lo rende un materiale particolarmente adatto per l’eco-design e per rispondere alle normative che spingono verso il riciclo e la riduzione dei rifiuti.

Un altro punto di forza dell’EPS è il suo consumo idrico. Per produrre un chilogrammo di EPS sono necessari solo sei litri di acqua, un dato che lo rende il materiale con il più basso consumo idrico rispetto ad altri usati nell’imballaggio. Inoltre, l’impronta idrica può essere ulteriormente migliorata se il materiale è prodotto con materiali riciclati. La sua leggerezza deriva dalla sua composizione per il 98% di aria, lo rende anche particolarmente efficiente in termini di trasporto. La bassa densità riduce i costi di trasporto, abbassa l’uso di carburante e limita le emissioni di CO2, rendendolo una scelta vantaggiosa sia dal punto di vista ecologico che economico.

La produzione di EPS, inoltre, è caratterizzata da un processo altamente efficiente dal punto di vista energetico. Rispetto alla produzione di altri materiali per l’edilizia, come i mattoni o il cemento, l’EPS richiede una quantità di energia significativamente inferiore. Questo risparmio energetico si traduce in una minore emissione di CO2: per esempio, nel caso dell’EPS vergine, si emettono circa 4,6 kg di CO2 per ogni chilogrammo prodotto, ma utilizzando EPS riciclato, questa cifra scende a 3,11 kg, con una riduzione dell’energia necessaria per la produzione.

Alessandro Augello, Presidente di AIPE, ha commentato I continui investimenti in ricerca e sviluppo, focalizzati su recupero, riciclo e riuso, di questi ultimi anni hanno confermato la centralità e l’insostituibilità dell’EPS nel panorama dei materiali per l’edilizia e l’imballaggio. Il regolamento europeo sugli imballaggi (PPWR) e la legislazione italiana sui Criteri Ambientali Minimi (CAM) in edilizia – di cui ci attendiamo un aggiornamento in primavera – rappresentano ulteriori opportunità per migliorare la competitività del polistirene espanso rispetto ad altri materiali con aree di applicabilità similari e per accompagnare l’industria a essere sempre più sostenibile. Diversi passi per allinearsi con le normative e centrare gli obiettivi sul lungo termine sono già stati fatti e su altri AIPE sta lavorando, di concerto con tutta la filiera. Parallelamente, siamo impegnati in un’altra sfida: diffondere la cultura della sostenibilità poggiandola sulle evidenze operative, per contrastare la disinformazione e l’insorgere di preconcetti spinti dall’emotività. Pensiamo che sia il momento di una narrazione differente, basata sui dati, che dimostrano la sostenibilità del materiale e il suo potenziale di contributo all’innovazione del Paese.

[ Maria Vittoria Cocozza ]