Un impegno congiunto tra Ministero dell’Ambiente, Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e le tre Regioni interessate, verrà presto formalizzato per avviare azioni concrete in nome di una specie in grave rischio di estinzione. Lo vuole anche l’opinione pubblica e lo pretendono gli impegni assunti con l’Unione Europea
•• Darsi la mano per fare cerchio intorno all’Orso Bruno Marsicano che, con una famiglia che ormai raggiunge a malapena i 50 esemplari, è in gravissimo rischio di estinzione. Questo il senso del protocollo «individuato» fra Ministero dell’Ambiente, Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e le tre Regioni interessate che verrà siglato a breve, ora che si è concluso l’iter per la nomina del Presidente del Parco d’Abruzzo, Lazio, Molise con l’elezione di Antonio Carrara che avvicenda Giuseppe Rossi.
“Obiettivo di questa intesa operativa – afferma il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti – è quello di mettere in atto rapidamente azioni concrete per la conservazione dell’orso, rispondendo a una chiara richiesta dell’opinione pubblica, nonché a precisi impegni assunti con l’Unione Europea. Le recenti morti per avvelenamento di alcuni animali hanno reso, infatti, ulteriormente pressante l’esigenza di tutela dell’orso, che oggi è il mammifero più minacciato a livello nazionale, aggredito anche da ripetuti atti di bracconaggio nei confronti dei quali la risposta deve essere incisiva e determinata”.
A dare spinta al protocollo un intervento ministeriale che, alla fine del 2013, aveva analizzato la situazione ed individuato le azioni da intraprendere per tentare di superare l’emergenza causata dagli incidenti di cui sono stati recentemente vittima alcuni esemplari e più in generale dal permanere della specie in uno stato di conservazione critico.
Un incontro svoltosi al ministero ha visto la piena disponibilità dei Prefetti de L’Aquila, Frosinone e Isernia, dei rappresentanti delle Regioni Abruzzo, Lazio, Molise, il comandante del NOE, dal Commissario del Parco d’Abruzzo, dai rappresentanti del Corpo Forestale dello Stato, dell’Ispra e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lazio e Toscana. Oltre ai firmatari dell’intesa, saranno coinvolti nell’impresa altri soggetti fra cui il CFS per la parte di vigilanza e l’antibracconaggio, l’ISPRA per un supporto tecnico-scientifico, gli altri parchi interessati dalla presenza dell’orso.