Boschi, laghi, paesaggi ospitano 1.500 specie di piante e fiori profumati e una ricca fauna che comprende marmotte, cervi, aquile… Qui la conservazione dell’ecosistema e della sua biodiversità si associa ad uno sviluppo economico e umano sostenibile
Uno straordinario tripudio della natura. La Riserva della Biosfera conserva il fascino e l’incanto di una natura incontaminata e ricca di suggestive presenze. Il verde dei suoi boschi, le acque cristalline del lago, oltre ai mille colori floreali. Una ricchezza che non poteva passare inosservata agli occhi del Consiglio di Coordinamento del programma Uomo e Biosfera (MaB) dell’Unesco che ha inserito, qualche mese fa, queste montagne tra i siti delle Riserve della Biosfera, zone modello a livello internazionale per il rapporto che si è instaurato nei secoli tra la Natura e l’Uomo.
Per rendere più facile l’incontro dell’uomo con questa meraviglia sono state organizzate le «Settimane natura», un fitto programma di escursioni e passeggiate guidate organizzate da maggio a settembre (le proposte sono segnalate sul sito www.vallediledro.com/settimanenatura), alcune davvero entusiasmanti dal punto di vista botanico e paesaggistico.
Nell’area di Ledro, parte dunque della rete delle aree più belle a livello planetario e di maggiore richiamo internazionale, si associa la conservazione dell’ecosistema e della sua biodiversità con uno sviluppo economico e umano sostenibile.
Suggestive creste da aquile fanno corona a panorami mutevoli e fiori unici che formano un’oasi green davvero impareggiabile: merito della posizione sopraelevata tra il lago di Garda e il lago d’Idro che permette di passare in pochi chilometri da un clima mediterraneo a uno alpino. Grazie a un dislivello di oltre 2.000 metri raccolto in una quindicina di chilometri, qui crescono oltre 1.500 specie diverse di piante e di fiori.
Caratteristica è la presenza sui monti di Tremalzo di un elevatissimo numero di specie rare conosciute e studiate dai botanici di tutta Europa.
La fioritura tra maggio e giugno è uno spettacolo da non perdere: un’immersione nei colori indimenticabili dei fiori più belli della Valle, percorrendo trincee della Prima guerra mondiale da cui si gode uno dei migliori panorami sul Lago di Ledro.
Dalla primavera i pascoli iniziano a ricoprirsi di gigli, genziane, botton d’oro e numerose specie di orchidee, dai colori e profumi particolari come la negritella, una piccola orchidea bordeaux che odora di cioccolato e vaniglia. In estate le rocce e i ghiaioni si colorano del fucsia della bellissima Silene Elisabethae, dedicata alla granduchessa Elisabetta, moglie del Viceré del Lombardo-Veneto, e del blu del raperonzolo di roccia e delle campanule. Uno spettacolo a cui non è possibile mancare.
Per conoscere l’ambiente di Tremalzo durante le 4 stagioni, si può visitare il Centro Naturalistico e un giardino botanico dedicato a Mons. Mario Ferrari.
Se ancora non bastasse, si potrebbe aggiungere il biotopo del Lago d’Ampola, trapuntato di giallo per la fioritura del nannufero acquatico, habitat non solo di germani reali, folaghe e gallinelle d’acqua, ma anche dei più rari porciglioni e cannaiole.
Certo, parlando di laghi bisogna cominciare da quello di Ledro, nel cuore della Valle: uno dei più puliti d’Italia, una sorta di grande piscina dalle acque turchesi che d’estate raggiungono i 24° e offrono ai bagnanti spiagge attrezzate con noleggio di canoe, catamarani e vele.
Ed inoltre, sito archeologico
Costeggiando il Lago, all’altezza di Molina, si incontrano i resti di un suggestivo villaggio palafitticolo risalente all’età del Bronzo, entrato a far parte del Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Oltre 10mila pali e centinaia di manufatti ne fanno una delle scoperte archeologiche più importanti d’Europa, avvenuta nel 1929, quando il livello del Lago di Garda venne abbassato per permettere la costruzione della centrale idroelettrica di Riva. Vale una visita il Museo delle palafitte, molto di più di un semplice polo espositivo, con la fedele ricostruzione di una parte dell’antico villaggio.