Il settore degli Smart Building potrebbe creare oltre 200.000 nuovi posti di lavoro entro il 2030, grazie alla crescente domanda di competenze specializzate in tecnologie green e digitali. Tuttavia, le aziende incontrano difficoltà nel reperire figure qualificate, a causa della carenza di formazione adeguata. Per rispondere a questa sfida, è necessario un potenziamento dei percorsi formativi e un’adeguata collaborazione con le istituzioni educative. Le politiche di upskilling e reskilling diventano quindi cruciali per garantire la transizione ecologica e digitale nel settore edilizio
La trasformazione del parco immobiliare italiano verso edifici intelligenti e più efficienti è una delle principali sfide della sostenibilità. Gli Smart Building, equipaggiati con tecnologie di domotica e building automation, rappresentano un passo fondamentale verso la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di CO₂. In Italia, si stima che la diffusione di tali soluzioni potrebbe ridurre il consumo energetico annuale degli edifici di almeno il 10%, con un risparmio economico notevole.
Tuttavia, nonostante i benefici evidenti, tra cui l’efficienza energetica migliorata (43%), il controllo da remoto (58%) e l’aumento del valore immobiliare (34%), esistono ostacoli significativi alla loro diffusione. Uno dei principali problemi riscontrati riguarda la scarsa conoscenza delle tecnologie da parte degli utenti finali. Solo il 30% degli italiani ha una buona conoscenza di queste soluzioni, mentre il 70% è ancora all’oscuro delle potenzialità della domotica e della building automation.
Ne parla Benedetta Brioschi, Partner e Responsabile Community Smart Building di TEHA Group. “Tuttavia, esiste un forte gap da colmare in termini di competenze green&smart, che gli operatori del settore faticano a reperire sul mercato del lavoro. Per affrontare questa sfida, sarà fondamentale investire in politiche di upskilling e reskilling, potenziare l’offerta formativa nelle scuole e rafforzare la collaborazione con le ITS Academy. Solo così potremo creare le professionalità necessarie a supportare questa transizione“.
La completa diffusione degli Smart Building richiede un forte impegno nella formazione di figure professionali specializzate. In Italia, sono circa 200.000 i nuovi posti di lavoro che si potrebbero generare entro il 2030, grazie all’espansione del settore. Tuttavia, la domanda di professionisti altamente qualificati in tecnologie verdi e digitali non trova ancora una risposta adeguata. In particolare, ingegneri, progettisti, installatori e tecnici specializzati sono difficili da reperire, a causa della carenza di formazione adeguata nel settore.
Lorenzo Tavazzi Senior Partner e Responsabile della Community Smart Building di The European House – Ambrosetti, spiega: “Con l’approvazione della Direttiva Case Green, nel prossimo biennio l’Italia sarà chiamata a definire il «Piano nazionale per la riqualificazione energetica degli edifici» e il ruolo della Community Smart Building diventa cruciale come soggetto a supporto dei policy maker. La missione della Community è infatti fungere da piattaforma di alto livello per il confronto e la generazione di conoscenza riguardante gli Edifici Intelligenti, inseriti in una visione strategica complessiva e un modello operativo condiviso”.
Sull’analisi della Community Smart Building di The European House, Ambrosetti evidenzia che oltre l’83% delle posizioni aperte richiedono competenze specifiche in tecnologie sostenibili e digitali, ma il 57,6% delle aziende ha difficoltà a trovare candidati idonei. La carenza di formazione, insieme all’età media alta della forza lavoro nel settore edilizio, rende urgente un cambio di rotta.
Le ITS Academy (Istituti Tecnici Superiori), che si concentrano sulla formazione di professionisti in settori strategici come quello dell’edilizia sostenibile, stanno giocando un ruolo fondamentale. Dal 2015 al 2024, hanno formato oltre 46.000 studenti, con un tasso di occupazione dell’87% entro un anno dal conseguimento del diploma. Tuttavia, il settore ha bisogno di ampliare questi percorsi formativi per formare nuovi esperti in domotica, automazione e gestione energetica.
Le politiche di upskilling e reskilling sono cruciali. Le aziende del settore edilizio, infatti, stanno investendo in formazione continua per aggiornare le competenze del personale, in particolare in ambito energetico e digitale. Inoltre, la standardizzazione dei protocolli e la cybersecurity sono altri elementi fondamentali per garantire l’efficacia e la sicurezza dei sistemi di building automation.
Entro il 2030, il mercato degli Smart Building avrà bisogno di circa 124.000 operatori specializzati, tra cui idraulici, elettricisti, muratori e serramentisti, e di 54.000 installatori di sistemi avanzati (HVAC, fotovoltaico, domotica). A questi si aggiungeranno 14.000 esperti in manutenzione, sicurezza e cybersecurity, e circa 32.000 figure professionali nel campo della progettazione, dell’ingegneria e delle vendite. La domanda di figure professionali specializzate è destinata a crescere, ma la difficoltà di reperirle potrebbe rallentare la trasformazione del settore edilizio.
La Community Smart Building di The European House – Ambrosetti, con il supporto di aziende del calibro di ABB, BTicino e Kone, punta a superare le barriere all’adozione delle nuove tecnologie. Le principali criticità identificate includono la complessità dell’installazione, la mancanza di interoperabilità tra i vari sistemi e le problematiche legate alla sicurezza e alla privacy dei dati. Inoltre, le barriere economiche (45% delle aziende segnala i costi di installazione troppo elevati) e la necessità di supporto tecnico sono altri ostacoli da superare.
In vista della Direttiva Case Green dell’Unione Europea, che prevede l’adozione obbligatoria di sistemi di building automation per gli edifici non residenziali più energivori entro il 2024 e per gli edifici residenziali a partire dal 2026, la Community Smart Building si impegna a fornire supporto ai policy maker nella definizione del «Piano Nazionale per la Riqualificazione Energetica degli Edifici», affinché le soluzioni smart possano diffondersi più rapidamente.
L’industria degli Smart Building offre enormi opportunità sia in termini occupazionali che di sostenibilità. Tuttavia, la crescita del settore è vincolata alla capacità di risolvere la carenza di competenze attraverso una formazione mirata e un potenziamento dei percorsi educativi. Investire nella preparazione delle nuove generazioni di professionisti è essenziale per sostenere la transizione ecologica e digitale nel settore edilizio.
[ Maria Vittoria Cocozza ]