Presentato il «Project Zero», avveniristico convertiplano totalmente elettrico, a decollo verticale, costruito da AgustaWestland su disegno Bertone. L’avvenimento lascia ben sperare che un giorno, magari non troppo lontano, il nostro Paese potrà «tornare a volare». In ogni senso…
•• Salone Internazionale dell’Aeronautica di Le Bourget (Parigi): più o meno, per il mondo dell’aviazione, l’equivalente di quello che il Salone di Parigi o di Francoforte, rappresentano per il mondo dell’auto. Qui è dove le aziende del settore stupiscono gli osservatori e gli esperti. Qui è dove le imprese produttrici dimostrano la loro solidità progettuale, e anche finanziaria. E qui è dove, durante la «Guerra Fredda», la temibile Unione Sovietica, del tempo che fu, incuteva timore e rispetto con la presentazione di velivoli imponenti, spettacolari, tanto più innovativi quanto al tempo stesso misteriosi.
È stato proprio alla 50° edizione di Le Bourget Airshow che, lo scorso 17 giugno, è stato presentato «Project Zero»: l’avveniristico velivolo eco-compatibile a decollo verticale, propulso da motori elettrici, costruito da AgustaWestland su disegno di Bertone.
Il «convertiplano» è frutto del lavoro congiunto di due team di specialisti di altissimo livello, guidati da James Wang, vice-President R&D di AgustaWestland e da Mike Robinson, Direttore del Design Bertone. Due gruppi di lavoro, due filosofie diverse, armonizzate in una perfezione complementare che riunisce tecnologia e design in una sola logica. “Project Zero incarna con esattezza la nostra filosofia – ha dichiarato Mike Robinson – in base alla quale «tutto ciò che può essere sognato, può essere costruito»”.
Al di là dell’ambizione e delle proiezioni oniriche, l’interpretazione progettuale di «Project Zero» traduce in effetti una visione avanzatissima sul futuro del trasporto aereo: una visione talmente avanzata, da poter rendere obsolete tutte le macchine volanti esistenti. Perché strutturalmente «Project Zero» si presenta come un’ala gigante, che integra due rotori ad alimentazione elettrica: il che ne fa, in assoluto, il velivolo più ecocompatibile mai realizzato finora.
Un mix tra ala fissa e rotante
«Project Zero» è un po’ aereo e un po’ elicottero: si stacca dal suolo decollando verticalmente come un elicottero, e i due rotori, una volta giunto in quota, ruotano di 90 gradi sul loro asse orizzontale, così da trasformarlo in un aereo con eliche posteriori.
Per ora, niente merci, né passeggeri, né qualsiasi altro carico: in questa fase di sperimentazione è previsto, come sempre accade, il solo posto del pilota.
Dopo una lunga, intensa fase di ricerca, svolta congiuntamente tra AgustaWestland e Bertone sull’ingegneria e sul design, i due team sono giunti alla configurazione finale del velivolo. Il telaio in alluminio e gli stampi per i pannelli della «pelle esterna» sono stati realizzati da Bertone, che ha poi assemblato e verniciato l’intero prototipo. I componenti sono poi stati spediti alla AgustaWestland, per l’assemblaggio finale delle parti elettroniche e dei rotori. Infine, il momento della verità: la prova del volo verticale. Il test è stato superato brillantemente. E il sogno è diventato realtà!
«Project Zero» può essere definito “una meraviglia dell’ingegno italiano”, come ha affermato Sandro Colella, Direttore Generale Bertone: “nessuno ha mai realizzato un concetto tanto avanzato nel mondo aeronautico. La nostra azienda è leader mondiale in elicotteri e tecnologia: è famosa in tutto il mondo per i suoi 100 anni di car design, e per trasformare idee provocatorie in veicoli di produzione, destinati a fare scuola. Oggi assistiamo al connubio di aziende italiane che hanno avuto l’audacia di credere nei propri sogni, e che hanno prodotto il velivolo multi-uso più innovativo, più ecologico e più bello della storia”.
E pensando a questo momento economico così difficile per il nostro Paese, scaturisce d’istinto un desiderio e una speranza: che anche l’Italia ritrovi la forza per rialzarsi verso un futuro migliore. Magari, anche tornando a volare. E fuor di metafora.