Le nuove norme sulla raccolta e il riciclo dei pannelli fotovoltaici esausti indicano produttori, importatori e rivenditori quali responsabili del loro corretto smaltimento. ERP Italia fa chiarezza sul cosa e come fare attraverso un vademecum di preziose regole di comportamento…
•• Doveva assolutamente essere scritto, e finalmente così è stato! Nel grande libro del fotovoltaico mancava, infatti, il capitolo relativo alle norme che regolano, e responsabilizzano…, la raccolta e il riciclo dei pannelli fotovoltaici esausti. Mancava… Ora che la penna è stata impugnata e decisi ruoli e competenze, produttori, importatori e rivenditori sono ufficialmente chiamati a sbrigare la faccenda, secondo quanto prescrive l’entrata in vigore della Direttiva RAEE. Ma cosa cambia e cosa prevede?
Fino allo scorso aprile, lo smaltimento ecosostenibile dei moduli fotovoltaici giunti a fine vita era affidato alla buona volontà di privati, produttori e rivenditori, con un unico sistema di raccolta e smaltimento su scala nazionale attivato, nel 2012, dal Sistema Collettivo ERP Italia. Il Decreto Legislativo 49/2014, in recepimento della Direttiva europea 19/2012, ha quindi esteso ai pannelli fotovoltaici le regole che valgono da tempo per la gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). Quindi: a privati, produttori e rivenditori il compito di finanziare e organizzare la raccolta dei moduli fotovoltaici da «rottamare» e il loro conferimento in strutture attrezzate a separare le componenti riciclabili da quelle da smaltire in sicurezza perché nocive o dannose per l’ambiente.
Ha un lieto ecologico finale, dunque, la storia dei pannelli. Per fare chiarezza ai gestori «ufficiali» del nobile rifiuto, e rendere il lavoro da «sbrigare» più facile, la ERP Italia (European Recycling Platform, il primo e il più importante Sistema Collettivo in Europa per la gestione dei rifiuti «tecnologici»), ha redatto un utile vademecum «Chi fa che cosa», strategico strumento per orientarsi lungo la via che conduce al «cimitero» dei pannelli esausti…
Il vademecum del perfetto gestore
1) Chi è tenuto a conformarsi alle nuove norme?
Sono tenuti a conformarsi tutti i «Produttori» di moduli fotovoltaici, ovverosia tutti i fabbricanti, importatori, distributori, rivenditori e venditori online che immettono pannelli fotovoltaici sul mercato italiano. Qualora l’azienda non abbia una sede legale in Italia, potrà designare con mandato scritto un rappresentante autorizzato che sarà responsabile per l’adempimento degli obblighi del Produttore.
2) Quali sono gli obblighi da adempiere?
Ogni produttore ha l’obbligo di:
a. organizzare e finanziare la raccolta, trattamento, recupero e smaltimento dei rifiuti derivanti da pannelli fotovoltaici;
b. registrarsi al Registro nazionale dei Produttori di RAEE e comunicare annualmente i volumi immessi nel mercato italiano;
c. raggiungere gli obiettivi di riciclo definiti dal D.Lgs. 49/2014;
d. fornire garanzie finanziarie;
e. fornire adeguate informazioni tecniche agli impianti di trattamento;
f. fornire adeguate informazioni agli utilizzatori di pannelli fotovoltaici sulle modalità di smaltimento/ritiro/raccolta dei moduli a fine vita, degli eventuali effetti sull’ambiente e del significato del simbolo che indica la raccolta separata (il cassonetto barrato);
g. apporre un marchio visibile, leggibile ed indelebile sui propri moduli fotovoltaici insieme al simbolo del cassonetto barrato.
3) Come sono classificati i rifiuti da moduli fotovoltaici?
Tutti i rifiuti derivanti da pannelli fotovoltaici installati in impianti di potenza nominale inferiore a 10 kW sono considerati RAEE provenienti dai nuclei domestici.
Tutti i rifiuti derivanti da pannelli fotovoltaici installati in impianti di potenza nominale superiore o uguale a 10 KW sono considerati RAEE professionali. In entrambe i casi, il Produttore dovrà dichiarare i propri moduli come apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE) appartenenti alla
4) Può un’azienda creare un sistema di gestione indipendente per i rifiuti derivanti dai propri moduli fotovoltaici?
Sì, ma a condizione che tale sistema sia autosufficiente e operante in modo uniforme su tutto il territorio nazionale. Inoltre, deve essere fatta richiesta di riconoscimento quale sistema individuale al Ministero dell’Ambiente, allegando alla domanda il relativo progetto descrittivo.
5) A chi rivolgersi?
I Sistemi Collettivi sono le organizzazioni idonee per l’adempimento di tutte le attività utili allo smaltimento dei rifiuti. Nello specifico, ERP Italia, per conto dei Produttori, si occupa di adempiere tutti gli obblighi documentali e operativi relativi alla gestione a norma dei RAEE (inclusi i rifiuti da pannelli fotovoltaici) e dei Rifiuti da Pile e Accumulatori (RPA) sull’intero territorio nazionale.