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MERCATO ENERGETICO, I SEGNI DELLA CRISI

Petrolio

Una fotografia, scattata dall’Oil & Gas Global Job Index, in merito all’andamento mondiale delle ricerche lavorative per il comparto petrolifero, evidenzia il profilo della crisi economica del settore e gli sporadici tenui colori della ripresa

•• Un quadro complessivo e omogeneo non è possibile per la diversità delle aree mondiali, ma i segni della crisi economico-finanziaria globale, si sentono prepotenti nel comparto energetico sia con riguardo al petrolio che al gas. E questo, al netto di crisi come quella dell’Ucraina, i cui sviluppi possibili stanno nuovamente pesando sulle dinamiche dei prossimi mesi.

Sono dunque assolutamente eterogenei i dati che emergono dall’Oil & Gas Global Job Index, l’indice che monitorizza a livello mondiale l’andamento delle ricerche lavorative per il comparto petrolifero, elaborato dagli esperti della divisione Hays, reso noto nei giorni scorsi.

Basandosi sul numero delle offerte di lavoro pubblicate su 9 siti internazionali di selezione del settore, l’Oil and Gas Global Index ha registrato, nel quarto trimestre del 2013, timidi segnali di ripresa per Asia e Medio Oriente. Più zoppicante la selezione per le aziende del settore in Europa e Australia, dove le condizioni macroeconomiche hanno influenzato negativamente il mondo del recruitment.

Esprime tuttavia ottimismo sulla ripresa mondiale dell’economia e sulle dinamiche energetiche John Faraguna, Managing Director di Hays Oil & Gas, che sottolinea nel commentare i dati trend positivi in un numero sempre maggiore di mercati a livello globale. “Negli ultimi 5 anni, molte imprese si sono impegnate nell’arginare gli effetti derivanti dalla recessione, relegando a ruolo secondario l’attività di recruiting, ha osservato Faraguna. La situazione, ad oggi, sta cambiando e molte aziende operanti nel settore petrolifero hanno ripreso a investire nelle risorse umane, cercando di attrarre i migliori talenti disponibili sul mercato. Un atteggiamento positivo che è possibile ritrovare anche tra i professionisti del settore: stiamo, infatti, registrando un aumento nel volume delle candidature”.

Il Rapporto presentato da Hays Oil & Gas Global Job Index, accanto al quadro generale globale, fa poi una panoramica sulle opportunità professionali offerte dalle singole macroaree a livello mondiale. Vediamo area per area.

• Australia: in una regione come l’Australia, dove il costo del lavoro è il più alto a livello globale, gli operatori del settore faticano ad investire in progetti futuri, preferendo mantenere un atteggiamento cauto. Ciò sta causando notevoli ritardi nell’avvio di nuove operazioni made in Australia. I focus principali del settore, per i progetti off-shore, restano l’incremento della produzione e l’utilizzo di piattaforme LNG. Tentennano, invece, i progetti on-shore, dove una politica votata al cost saving sta facendo ritardare l’adempimento dei contratti in essere.

• Asia: il Job Index mostra in Asia un elevato numero di opportunità di lavoro, in costante crescita rispetto agli altri mercati. L’anno appena iniziato si preannuncia particolarmente dinamico e promettente per l‘oil and gas: l’area asiatica, infatti, è ricca di giacimenti di shale oil and gas, soprattutto nei territori cinesi. Altre economie come Malesia, Indonesia e Vietnam stanno puntando molto sul settore: a guidarne la crescita, la creazione ex novo di nuovi campi petroliferi e lo sfruttamento di quelli già pre-esistenti.

• North America: in Nord America, il quarto trimestre ha registrato un leggero incremento nell’attività di recruitment. In Canada questo aumento può essere attributo all’approvazione prevista per diversi grandi progetti come il Northwest Liquefied Natural Gas e Fort Hills. Con il parere positivo sul progetto del gasdotto Northern Gateway, molte aziende hanno ripreso ad assumere. Performance positiva anche per il mercato USA, che ha ricominciato ad assumere già nel corso del 2013, soprattutto per investimenti on-shore non convenzionali: si tratta di un segnale che fa ben sperare per una ripresa definitiva del mercato nel 2014.

• Europa: nonostante una leggera ripresa a metà del trimestre, l’anno si è chiuso con un volume relativamente basso di offerte di lavoro per l’Europa; tuttavia, le imprese europee continuano a giocare un ruolo primario nello sviluppo delle attività imprenditoriali petrolifere a livello globale. Si è diffuso, nel settore, un clima d’incertezza, derivante dal dibattito politico relativo allo sfruttamento di giacimenti di shale gas e alle esplorazioni estensive di rocce alla ricerca di petrolio. Le prospettive per l’anno in corso restano comunque incoraggianti e lasciano presagire un miglioramento generale dell’economia.

•America Latina: non si registrano cambiamenti significativi nel corso del quarto trimestre nei Paesi dell’America Latina. Tuttavia, sul finire del 2013, la concessione di licenze ambientali e nuovi investimenti hanno spinto le imprese alla ricerca di nuove risorse. Nuovi progetti on-shore e off-shore hanno determinato l’assunzione di personale tecnico specializzato e una conseguente impennata nelle politiche retributive. In risposta alla crescita del settore prevista nei prossimi mesi, le aziende si stanno preparando attraverso la ricerca di nuovo personale.

• Africa: il quarto trimestre del 2013 si è rivelato leggermente più stabile dello stesso periodo del 2012, con un incremento nella domanda di professionisti nel settore del petrolio e gas. La richiesta di personale è aumentata da maggio e ha raggiunto il picco più alto nel mese di novembre, per poi sgonfiarsi a dicembre.

• Comunità degli Stati Indipendenti (CIS): secondo l’Hays Oil & Gas Global Job Index, nel corso del quarto trimestre del 2013 in Russia è stato registrato un aumento nei volumi di recrutiment per le aziende operanti in ambito petrolifero. Il dato è strettamente collegato con la periodicità dell’anno nella regione: i terreni ghiacciati, infatti, permettono lavori di costruzione su siti on-shore. Forte impennata nella richiesta di professionisti nel bacino del Caspio, dove si stanno concentrando importanti progetti legati alla costruzione di una condotta.

• Medio Oriente: nel corso dell’ultimo trimestre, l’indice relativo al quantitativo di figure ricercate nell’area è sceso, seppur di poco, rispetto agli ultimi due anni. Ma per il 2014 si registra già un incremento nelle offerte di lavoro. Nello specifico, in Oman e Arabia Saudita, c’è un aumento nei progetti in ambito Plastica e Polimeri. Profili altamente specializzati (Ingegneri in Chimica con esperienza in ambito EPC e OPCO) saranno poi molto richiesti nel breve termine in Medio Oriente.

Roberto Mostarda