di Daniele Testi • Il porto e i centri intermodali si trasformano in strumenti di didattica formativa per diffondere la cultura portuale e logistica
Il container ha compiuto da poco 50 anni ma la consapevolezza generale sulle opportunità di crescita che lo sviluppo moderno del trasporto marittimo e dei sistemi di movimentazione offrono ai territori che li ospitano è ancora tutta da costruire. È di fatto una nuova sfida nell’ambito della comunicazione istituzionale che assume particolare valore in un paese come l’Italia con oltre 8.000 km di coste ed una miriade di porti commerciali e turistici che hanno da sempre caratterizzato lo sviluppo sociale dei nostri territori. I moderni terminal portuali hanno accelerato il loro sviluppo solo a partire dalla seconda metà degli Anni Ottanta anche grazie al gruppo Contship che a La Spezia ha importato un modello industriale ed organizzativo rivoluzionario, forte di una partnership con la Eurokai di Amburgo; non esiste dunque un background storico e culturale rispetto al cambiamento che la containerizzazione ha introdotto nei sistemi logistici e anche la scuola e le università iniziano solo ora ad affrontare i temi della logistica primaria. L’accesso ad un terminal container è ovviamente limitato per motivi di sicurezza con il risultato che spesso la pubblica opinione nelle città portuali percepisce solo gli aspetti negativi legati al transito delle merci su strada. Questo vale soprattutto per quei porti incastonati come gemme nel tessuto cittadino.
Il linguaggio del mondo marittimo e della logistica è spesso troppo tecnico e i container non sono trasparenti e dunque non vengono percepiti per il valore dei beni che trasportano. Questi sono i principali fattori che hanno spinto, nel 2006, il gruppo Contship Italia (www.contshipitalia.com) ad elaborare il progetto Porto Lab. Tutto nasce dalla volontà di comunicare il valore della cultura portuale e logistica trasformando il porto, i centri intermodali ed i loro molteplici protagonisti in un elemento di didattica formativa. La «geografia» attraverso le rotte marittime delle navi che scalano i nostri porti, la «storia» dei popoli che dai porti sono transitati o attraverso i quali hanno sviluppato i loro commerci nel Mediterraneo, la «matematica» e la «tecnologia» che guida i processi, la «sicurezza» e inoltre l’attenzione per l’«ambiente» così come molte altre materie di interesse per i piani scolastici delle scuole primarie e secondarie, trovano nel porto un contributo vero, reale senza filtri.
Non si tratta solo di una nuova forma di didattica complementare. Porto Lab vuole anche fornire, attraverso la testimonianza diretta delle professionalità coinvolte, elementi concreti in grado di orientare i giovani verso il futuro mondo del lavoro, prendendo spunti da mestieri che risultano importanti per il nostro ciclo di vita quotidiano ma che in pochi conoscono.
L’organizzazione del progetto
La differenza tra questa iniziativa ed altre simili, che è possibile registrare soprattutto in Nord Europa, sta nell’orizzonte di medio-lungo periodo e nel fattore «continuità». Il gruppo Contship si è dato un tempo di almeno 10 anni prima di tracciare un risultato e per questo è stato fondamentale stabilire una organizzazione ed una struttura in grado di sostenere una iniziativa che gestisce ogni anno oltre 2.000 bambini di età dagli 8 agli 11 anni. Un altro aspetto differenziante risiede nella completa gestione interna attraverso una struttura di colleghi formata da circa 25 persone (i tutor Porto Lab) che si ritagliano un tempo significativo dalle loro normali mansioni per gestire le scolaresche durante le visite ed organizzare tutti gli aspetti di sicurezza e trasporto all’interno delle aree operative.
Il progetto è organizzato in 4 fasi principali ovvero:
1) un incontro preliminare con gli insegnanti da parte del coordinamento operativo Porto Lab che permette ai docenti di esaminare i contenuti più utili per i programmi didattici da intraprendere. In questa fase sono gli insegnanti ad entrare nei terminal e toccare con mano tutti gli aspetti formativi da legare all’insegnamento in aula.
2) L’esperienza diretta di laboratorio. Ogni martedì e giovedì da gennaio a maggio i terminal portuali e i centri intermodali Contship ospitano le scolaresche che sono guidate da uno o più tutor con la collaborazione degli uffici sicurezza. Tra le varie fasi della visita esiste un momento comune uguale in ogni infrastruttura quando i giovani alunni vengono collegati in videoconferenza e scambiano in tempo reale le loro impressioni con altri ragazzi distanti centinaia di km. Il mare diventa un elemento che unisce ed il porto ritrova il proprio ruolo cardine dove cultura ed idee si interscambiano.
3) L’elaborazione dei contenuti didattici presso gli istituti con il contributo in know how e materiale informativo. Ogni classe decide di elaborare un proprio progetto che spesso dà vita ad un «elaborato» dalle molteplici forme: libri, video multimediali, pannelli e disegni.
4) L’ultima fase prevede la disseminazione dell’esperienza attraverso incontri periodici con gli istituti e l’utilizzo di un canale web dedicato «www.diariocontship.it» dove è disponibile un blog capace di raccogliere foto, documenti e le esperienze maturate. Con Porto Lab si concretizza un binomio importante tra scuola e impresa mantenendo una forte attenzione sui diversi ruoli con la prima che si occupa di educazione e la seconda che fornisce esperienze vere e innovative.
Il materiale Porto Lab
Ogni anno il gruppo Contship realizza un diario multilingue sviluppato con esperti in didattica infantile. Vengono stampate 10.000 copie e fornite gratuitamente a tutte le scuole e a tutti i figli dei dipendenti del gruppo Contship. Non solo, durante ogni visita i ragazzi ricevono un kit che comprende il caschetto, le bretelle ad alta visibilità ed un pass personale, il tutto rinchiuso in una sacca nella quale ogni anno trovano spazio giochi, adesivi, tatuaggi ed altri materiali capaci di comunicare con un linguaggio semplice e diretto tutti gli elementi del porto e della logistica.
Il nave bus
A partire dal 2010 a La Spezia e Cagliari, in collaborazione con le rispettive Autorità Portuali e con il supporto della sezione Inail di La Spezia, è stato lanciato il servizio Navebus in grado di garantire il trasporto delle scolaresche all’interno del porto gratuitamente.
Porto Lab è una iniziativa sviluppata dalla direzione Marketing&Corporate Image (daniele.testi@contshipitalia.com – www.diariocontship.it) del gruppo Contship Italia in collaborazione con una serie di partner industriali e di servizio che hanno deciso di sostenere questa iniziativa: RAI Radio 1 News Generation, Control Techniques, Gruppo Emerson, SKF Logistics Services Italy, Ceva, C.V.S. Ferrari, MGM OMG, Gruppo Grendi, Brieda Cabins, InforMare.
Daniele Testi